Presto la lista nera dei conti italiani Il procuratore di Nizza: “Saranno oltre 7mila”

TORINO – ”Saranno necessarie alcune settimane” per soddisfare la richiesta di rogatoria del Tribunale di Torino in merito agli italiani sospettati di evasione fiscale, presenti nella lista di nomi sottratta da Hervé Falciani alla divisione svizzera di Hsbc. Ad affermarlo è il procuratore di Nizza, Eric de Montgolfier. Innanzitutto, spiega, ”bisogna aspettare il parere della gerarchia giudiziaria: quello del tribunale di Aix en Provence e quello del ministro della Giustizia francese. Poi vanno rispettate alcune scadenze tecniche, in particolare per ricostituire la banca dati”.

Intanto, l’indicazione di massima di circa diecimila conti italiani viene ulteriormente circostanziata: ”Sono sicuramente oltre 7 mila”, da una prima ricognizione “ci sono 7.094 conti correnti” riconducibili a italiani, spiega il magistrato francese. Complessivamente, rileva, ”ci sono circa 127.000 conti correnti per 80.000 persone fisiche: ci sono persone che hanno doppi conti e anche tripli. Oltre 8 mila conti correnti sono francesi”.

E se il Tribunale di Torino sembra più interessato ad eventuali profili di evasione fiscale da parte degli italiani sospettati, la Procura di Nizza si interessa soprattutto al presunto riciclaggio. Per quanto riguarda la parte francese, ribadisce il procuratore di Nizza, ”siamo a buon punto” ma, rileva, ”è difficile dare una tempistica in materia giudiziaria. La fase operativa non inizierà prima della fine dell’anno”.
Intanto, il direttore generale dell’Agenzia delle Entrate, Attilio Befera, in una intervista al Tg2 ha detto di essere “in attesa dei risultati” della rogatoria chiesta dalla Procura di Torino. “Attendiamo i risultati e poi vedremo se la Procura passerà le informazioni a noi e alla Guardia di Finanza per il recupero di queste somme”, afferma, spiegando che “con l’inversione dell’onere della prova”, “dovrà essere il contribuente a dimostrare che le somme detenute non sono frutto di evasione fiscale”. L’Agenzia delle Entrate si sta muovendo, “in piena collaborazione con la Guardia di Finanza”, nell’analisi di “centinaia di casi” contenuti nelle liste pervenute ed emersi nel corso delle verifiche di accertamento, spiega ancora Befera.

Da parte sua il direttore regionale dell’Agenzia delle entrate del Piemonte, Vincenzo Palitta sottolinea: ”Abbiamo appreso la notizia dai giornali e non ne sappiamo nulla, ma saremmo oltremodo contenti di poter esaminare quelle liste quando saranno disponibili, semmai lo saranno”. A chi gli chiedeva come l’Agenzia del fisco potrebbe intervenire una volta avute le liste, il direttore regionale ha risposto che ”faremmo quello che abbiamo sempre fatto in questi casi negli anni passati, come, ad esempio, per le liste del Liechtenstein. In casi come questi – ha precisato – si fa un’analisi approfondita sui soggetti da cui può nascere un eventuale accertamento fiscale. I tempi – ha concluso Palitta – dipendono dalle notizie e dagli anni interessati dagli eventuali illeciti”.


Nessuno dei sospettati di evasione fiscale sfuggirà ai controlli ma è necessario rispettare le regole. E’ quanto puntualizza il direttore centrale dell’Accertamento dell’Agenzia delle Entrate, Luigi Magistro, intervenendo a Radio 24. “Per utilizzarle ai fini fiscali, e non mi riferisco a quelli penali, le informazioni devono pervenire secondo le regole dello scambio di informazione internazionale perché l’acquisizione sia legittima da un punto di vista amministrativo fiscale”, puntualizza. ”Tutto ciò che arriva fuori da questi canali è un qualcosa che l’Agenzia delle Entrate può utilizzare come spunto per poi acquisire prove secondo le regole”, aggiunge comunque Magistro.