Nozze gay, la Consulta: “Materia del legislatore”

ROMA – ‘’Inammissibile e infondato’’. Così la Corte Costituzionale giudica il ricorso presentato in tema di matrimoni omosessuali da tre coppie gay contro la decisione del Tribunale di Venezia e della Corte d’Appello di Trento relativa alla richiesta di pubblicazione di matrimonio tra nubendi dello stesso sesso, rifiutata dall’ufficiale di stato civile. La sentenza è giunta al termine della seduta in camera di Consiglio dei giudici costituzionali a Palazzo della Consulta.

“Dal punto di vista delle nostre aspettative, in fondo al cuore, c’era la speranza di poter vedere da parte della Consulta una sentenza coraggiosa – ha detto Matteo Pegoraro, uno dei ragazzi di Firenze che avevano presentato il ricorso – però con una visione più realistica ci si aspettava un rimando al legislatore su una decisione di questa portata. La sentenza – ha detto – potrebbe essere per certi versi storica se portasse il legislatore a legiferare in questo senso; anche se, al momento, non nutro grande fiducia nella politica. A parte qualche elemento isolato, come Scalfarotto, che ci ha appoggiati dall’inizio, nessun partito corre il rischio di esporsi per garantire la parità dei diritti. Magari potremo avere, come in Paesi, come Portogallo e Canada, un istituto che faccia equivalere al matrimonio l’unione tra due persone dello stesso sesso”.