Guerra alla droga, i messicani ignorano il presidente Calderón

LONDRA – L’ultimo fallimento del Governo riguarda la disconnessione di decine di milioni di utenze telefoniche mobili. Il Governo ha infatti messo al bando le utenze prepagate acquistate senza documento d’identità, utenze che secondo le autorità aiutano i narcotrafficanti a comunicare anonimamente.

Per una settimana intera, spiega il Guardian, i messicani sono stati bombardati da sms, spot tv e lettere che li invitavano a registrare il proprio numero di telefonia mobile attraverso l’invio di dati anagrafici, carta d’identità e addirittura le impronte digitali. Ma sono stati pochissimi i cittadini che hanno risposto a questa nuova iniziativa contro i narcos.
– Una resistenza dei cittadini così plateale potrebbe essere il sintomo di una sempre più profonda divisione fra Governo messicano e il suo popolo – si legge su The Guardian.

Intanto, a dimostrare l’inutilità del provvedimento sui telefonini, le principali strade messicane sono già invase da venditori ambulanti di cellulari pre-pagati e pre-registrati.
Il quotidiano britannico ricorda anche che, dopo tre anni di guerra e 50mila soldati impiegati, le vittime della guerra alla droga lanciata da Calderón sono quasi 23mila.
– Come il Messico sa ormai bene, il proibizionismo di ogni genere incoraggia la crescita del mercato illegale – commenta ironico il quotidiano a proposito di telefonini e soprattutto di droga.

Paventando la “colombizzazione” del Paese, il Guardian conclude: “E’ improbabile che la guerra alla droga di Calderón funzioni. Forse il Messico dovrebbe imparare dalla Colombia e ascoltare i suoi cittadini prima che sia troppo tardi.
Per capire quanto diffusa e poco controllabile sia divenuta la situazione nel Paese, con larghe parti del territorio ormai controllate dai narcos, basta guardare un video appena pubblicato da alcuni siti messicani. Nel video si vede un commando di narcotrafficanti che scorrazza e uccide (anche una bambina di 14 anni che dormiva in casa) impunemente per oltre un’ora.