Il venezolano Valero KO nel match più importante

CARACAS – Forse, però, non ha retto al dolore e al rimorso dopo averla massacrata di coltellate. Così, il due volte campione del mondo (superpiuma Wba e leggeri Wbc) Edwin ‘Inca’ Valero, nato 28 anni fa nello stato Mérida, si è suicidato all’alba di ieri dopo essere stato arrestato per l’assassinio della compagna, la 24enne Jennifer Carolina, uccisa a coltellate nella stanza di un’albergo nello stato Carabobo.

L’ex pugile è stato trovato ieri mattina in fin di vita nel carcere di Carabobo. Quando la polizia penitenziaria lo ha soccorso – gli agenti erano stati avvisati da un altro detenuto – il pugile, che si è impiccato usando i suoi stessi vestiti, dava ancora qualche segno di vita. Ma non c’è stato nulla da fare.
Avrebbe dovuto comparire oggi in tribunale per l’udienza di convalida del suo arresto.

Prima di dare questa assurda svolta alla sua vita, Valero aveva vinto 27 gare, tutte ottenute per KO e 18 di queste nella prima ripresa. Questi numeri lo avevano portato tra i migliori pugili della Associazione mondiale di pugilato. Aveva lasciato il titolo mondiale dei leggeri per passare nella categoria superiore (ambiva ad una sfida con il fuoriclasse filippino Manny Pacquiao).

Da qualche tempo, Valero era considerato uno dei migliori pugili in assoluto. Ma ha perso il match più importante, quello della sua vita privata. Prima che i suoi problemi personali avessero il sopravvento, era in cura per la sua dipendenza dall’alcol ed aveva avuto guai con la giustizia per maltrattamenti alla moglie. Lo scorso 9 aprile doveva partire per la riabilitazione a L’Avana, ma la sorte aveva per lui altri piani.
F.D.S