Mafia, raid vandalico contro l’albero di Falcone

PALERMO – Ignoti hanno portato via tutte le fotografie, i messaggi, le dediche messe sul tronco della magnolia da amici e cittadini. Rubate le foto dello stesso magistrato, con le dediche di molti bambini delle elementari e dell’agente di scorta Rocco di Cillo, morto con il magistrato, insieme con gli altri due agenti Vito Schifani e Antonio Montinaro. Sparito anche il piccolo lenzuolo di lino con la scritta ‘Le vostre idee camminano sulle nostre gambe’.


Al setaccio della polizia sono finite le telecamere a circuito chiuso posizionate nei negozi e nella banca nei pressi della magnolia. Gli investigatori stanno ascoltando diversi testimoni per riuscire a ricostruire quanto accaduto. Sembra che il furto sia avvenuto in pieno giorno. “Stiamo incrociando diverse testimonianze -dicono gli inquirenti- e pensiamo che presto potremo ottenere i primi risultati”.


Si tratta di un ‘’atto contro mio fratello, contro quello che rappresenta e contro il simbolo in sé”, ha commentato Maria Falcone, la sorella del magistrato ucciso da Cosa Nostra.


E alla domanda se si sia fatta un’idea sulla matrice, la sorella del giudice risponde: “No. Ma solo che in diciotto anni non si era mai verificata una cosa del genere. E proprio in questo periodo ci sono i preparativi del 23 maggio, quando attendiamo a Palermo l’arrivo di ben due navi della legalita’. Non so se puo’ essere solo una coincidenza…”.


Parla di un ‘’atto indegno’’ il Procuratore capo di Palermo Francesco Messineo. Poi il aggiunge: “E’ una sfida dovuta, probabilmente, al fatto che Cosa nostra si sente sotto pressione e vuole aprire nuovi fronti di scontro con lo Stato, che sul piano investigativo sta raggiungendo tanti risultati contro i boss mafiosi”. “Insomma – conclude – è un atto di forte valenza simbolica altamente offensiva della memoria collettiva”.


Si appella ai palermitani chiedendo una ‘’reazione’’, per ‘’ricostruire quello che è stato distrutto’’, il procuratore nazionale antimafia Pietro Grasso. “Vorrei tanto -dice- che coloro che avevano messo i loro messaggi che adesso sono stati portati via non subiscano questo fatto inermi ma tornino a rimettere i loro messaggi”.


Dopo la diffusione della notizia, decine di persone sono arrivate in via Notarbartolo per esprimere la propria solidarietà. E così l’albero di Falcone è tornato a riempirsi nuovamente di messaggi, manifesti, bandiere tricolori e piccole e grandi foto del giudice Giovanni Falcone. “Siamo noi la vera Palermo -dicono in tanti- quelli che hanno portato via le foto e i messaggi sono soltanto dei vigliacchi e basta”.