Giornata mondiale contro la malaria

ROMA – Si è celebrata ieri la quarta “Giornata Mondiale contro la malaria”, ricorrenza annuale istituita dall’Onu atrtaverso l’Unicef per sensibilizzare il mondo su questa malattia spesso dimenticata nelle regioni occidentali e industrializzate, proprio quando minaccia ancora metà della popolazione mondiale. Secondo i dati Unicef ogni trenta secondi, nel mondo, un bambino muore di malaria.

La malaria è ancora largamente diffusa in 107 paesi, dove vive circa la metà della popolazione del pianeta: ogni anno infetta oltre 300 milioni di persone, uccidendone un milione, l’85% dei quali bambini. Colpisce ogni anno 50 milioni di donne in gravidanza, causando anemia, nascite sottopeso e mortalità materna; per i neonati, al rischio diretto di contrarre la malaria si somma il rischio di malnutrizione e anemia conseguenti alla malattia delle loro mamme.

In attesa di un vaccino l’Unicef si pone come obiettivo di sostenere l’acquisto e la distribuzione capillare, nell’arco di due anni, di almeno altri 25 milioni di zanzariere in otto paesi africani, scelti tra quelli che presentano alto numero di casi di malaria infantile e scarsa diffusione delle zanzariere. Un obiettivo che guarda al 2015 come l’anno entro il quale sconfiggere completamente la malaria.

Il progetto si chiama “Stop Malaria Now” e viene seguito dall’associazione Medicus Mundi. Ad oggi, sono state debellate 36 milioni di zanzare infette, sono state distribuite zanzariere trattate con insetticida, essenziali nelle zone a più alto rischio, la cui produzione è cresciuta di cinque volte nell’ultimo quinquennio: 350 milioni di pezzi prodotti, 200 dei quali hanno raggiunto i Paesi africani. Anche la fornitura di farmaci antimalarici basati sull’artemisina è aumentata di 30 volte e solo nel 2009 ne sono state somministrate 160 milioni di dosi.
Ma l’obiettivo richiede ogni anno la distribuzione nei Paesi colpiti di oltre 700 milioni di zanzariere, di 200 milioni di dosi di farmaci, e di 1,5 milioni di test per la diagnosi, che equivale a dire 6,2 miliardi di dollari entro quest’anno e circa 45 miliardi di dollari dal 2011 al 2020. Ma, secondo le stime del Global Malaria Action Plan, le somme disponibili sono ancora meno di un terzo rispetto ai 6 miliardi di dollari indispensabili ogni anno.


Il presidente di Unicef Italia, Vincenzo Spadafora, sottolinea l’importanza di sconfiggere la malaria: “E’ il primo passo di un circolo virtuoso per lo sviluppo dei Paesi africani. Significherebbe sgravare di enormi carichi di lavoro le loro strutture sanitarie spesso vicine al collasso. Permetterebbe di ridurre il numero di morti per il virus Hiv, delle quali la malaria è una delle maggiori concause. Vorrebbe dire migliorare la salute delle donne in gravidanza e, di conseguenza, dei loro figli”.