Il Chievo espugna Firenze e allontana i viola dall’Europa

FIRENZE – La Fiorentina saluta l’Europa. Il 2-0 subito al Franchi per opera del Chievo (ora aritmenticamente salvo) obbliga infatti i viola a guardare col binocolo alla settima posizione, e a tre giornate dal termine le distanze appaiono ora praticamente incolmabili. La Fiorentina gioca un primo tempo molle e sfortunato, perdendo per infortunio Felipe, Gamberini e Comotto nei primi 38’. Poi però ha l’occasione della svolta a inizio ripresa, ma Vargas si fa parare un rigore da Sorrentino. Gol sbagliato, gol subito: al 9’ il Chievo trova il vantaggio con Pellissier, poi il portiere veneto respinge un paio di palle-gol viola, e Sardo al 30’ infligge il colpo di grazia ai padroni di casa, che subiscono anche la contestazione del pubblico.


La Fiorentina fa appena in tempo a gioire per il rientro di Jovetic e De Silvestri, che già perde tre effettivi, fra cui Gamberini, appena tornato dopo un lungo infortunio. Col montenegrino schierato alle spalle di Gilardino, fra Marchionni e Vargas (la scorsa settimana i viola avevano perso Santana, per lui stagione finita), dietro Prandelli aveva scelto De Silvestri, Kroldrup, Gamberini e Felipe per comporre la sua difesa a quattro. Ma al minuto 16 già la difesa prescelta si è trovata dimezzata a causa degli infortuni di Felipe (10’, distorsione a ginocchio) e Gamberini (polpaccio), sostituiti da Comotto e Natali. Ma al 38’ altra tegola: problemi all’adduttore sinistro anche per Comotto, in panchina non ci sono più difensori, Prandelli manda in campo Ljajic. Per vedere il bicchiere mezzo pieno, il tecnico bresciano può consolarsi con la considerazione che Ljajic si rivela il più brillante dei suoi, realizzando in 10‘ (due tiri, di cui un alto d’un soffio, e una punizione fuori dallo specchio ma comunque insidiosa) quel che la Fiorentina non era riuscita a mettere insieme nei precedenti 38’ senza di lui.


Il primo tempo scorre via infatti a ritmo lento, condizionato dal caldo che grava sul Franchi. Sembra soprattutto la Fiorentina a patirlo: non cambia mai passo, non gioca sulle fasce, non trova un’invenzione degna di tal nome. Il Chievo certo non brilla, ma almeno dà l’impressione di essere più organizzato e continuo, e infatti è veneta l’occasione migliore della gara: al 13’ Frey compie un doppio miracolo sugli sviluppi di un’azione d’angolo, su un colpo di testa di Marcolini prima e sul tap in a botta sicura di Pellissier, che il portiere ferma sulla linea (con qualche dubbio che il pallone l’avesse pure superata).


Il secondo tempo si apre con una Fiorentina in ripresa, tanto che dopo 5’ si guadagna un rigore (Morero atterra Gilardino). Vargas si porta sul dischetto, ma Sorrentino intuisce la traiettoria (centrale) e para il sinistro del peruviano. Ma il peggio per i viola deve ancora arrivare: Al 9’ infatti lo sloveno Jokic innesca Pellissier, che sullo scatto brucia tutti e infila anche Frey in uscita con un sinistro angolato. E’ l’1-0 per il Chievo. La Fiorentina si scuote, carica a testa bassa, alza il ritmo e finalmente prova a concludere. Ma non ha fatto i conti con Sorrentino, che dopo aver parato il rigore di Vargas dice di no anche a Natali (colpo di testa su punizione di Vargas al 20’) e a Jovetic (destro su assist di Gilardino). Intanto Di Carlo si è cautelato mandando in campo Sardo e Ariatti (per Marcolini e De Paula). Ma la sfuriata viola dura poco.

E così riparte il Chievo, che assaggia con Sardo la tenuta della retroguardia dei padroni di casa. Al terzo tentativo il giocatore sfonda: al 30’ batte Frey con un tocco morbido di destro, realizzando il 2-0 (e procurandosi un’ammonizione perché esulta togliendosi la maglia). La Fiorentina non ci sta ma si perde nella sua impotenza. Il Chievo può festeggiare la salvezza aritmeticamente raggiunta, i viola piangono per l’Europa perduta.