Asse Berlusconi-Putin, il nucleare tornerà in Italia

LESMO (MONZA E BRIANZA) – Il nucleare tornerà in Italia entro tre anni, ma prima bisognerà convincere gli italiani – “terrorizzati” da una nuova Cernobyl – della sicurezza dei nuovi impianti, magari anche con degli spot da trasmettere sulle reti Rai.

Silvio Berlusconi rilancia il progetto nucleare italiano e lo fa al termine di una due giorni trascorsa assieme al premier russo Vladimir Putin, “l’amico Vladimir” come lo chiama più volte durante la conferenza stampa nella dimora settecentesca di Villa Gernetto, teatro dei colloqui che hanno concluso stamattina la visita in Italia dell’ex capo del Cremlino.

Una visita iniziata domenica sera con una cena informale “tra vecchi amici” ad Arcore e trasformatasi ieri in un vero e proprio vertice italo-russo su energia, business e soprattutto nucleare. L’asse tra Roma e Mosca – che già ruota su gas (Eni-Gazprom), auto (Fiat-Sollers) e nuove tecnologie (Pirelli-Finmeccanica-Russian Tech) – si allarga infatti da oggi anche all’atomo.

La Russia, ha garantito Putin, è pronta ad entrare nel business che si apre in Italia, con finanziamenti e supporto tecnologico (forniture di combustibile e smaltimento delle scorie). E le due intese firmate a Villa Gernetto aprono già ampi fronti di cooperazione. La prima – tra Enel e la russa Inter Rao Ues – per lo sviluppo di una nuova centrale a Kaliningrad di terza generazione. L’altra per lo sviluppo degli studi nel settore della fusione nucleare: è la “nuova frontiera dell’energia atomica”, si è rallegrato Berlusconi, assicurando che i lavori per la prima centrale nucleare in Italia “saranno iniziati entro tre anni”, ovvero – come ha già anticipato il ministro Claudio Scajola che ha in mano il progetto – entro questa legislatura.
“Prima di individuare un luogo in cui realizzare una centrale nucleare – ha avvertito pero’ il Cavaliere – bisogna che cambi l’opinione pubblica italiana” e si convinca della sicurezza delle nuove centrali. Perchè se è vero che “il 54% degli italiani” considera necessario il ritorno all’energia atomica per tagliare la sempre più esosa bolletta nazionale, nessuno sembra volere gli impianti “nel giardino di casa”.

“Dobbiamo fare una vasta opera di convincimento – è stato il ragionamento di Berlusconi – guardando alla situazione francese: in Francia le comunità locali scendono in campo per avere le centrali in casa loro perchè hanno ormai raggiunto una consapevolezza della non pericolosità degli impianti, che portano anche tanto lavoro”. Da qui l’idea di spot da far partire sulla Rai: “Ne ho parlato con esponenti della nostra tv di Stato, stiamo lavorando a un progetto per raccogliere le esperienze dei francesi che vivono vicino le centrali e trasmetterle in Italia. È un lavoro che durerà piu’ di un anno, ma è necessario”.

La decisione del governo comunque è presa, come ha confermato anche Scajola da Belgrado: anche se la Corte costituzionale dovesse accogliere il ricorso di alcune Regioni, il progetto nucleare “andrà avanti lo stesso”. Nel giorno dell’anniversario della tragedia di Cernobyl però, il centrosinistra promette barricate.
E se il Pd per il momento si limita a definire “non piu’ ragionevole” la scelta di tornare all’atomo, l’Idv alza i toni e annuncia una raccolte di firme e un referendum per “spazzare via la colossale truffa atomica”. Tra i saloni damascati di Villa Gernetto comunque, Berlusconi e Putin hanno rinsaldato non solo la loro amicizia personale (“da sola non basterebbe”, ha osservato il premier russo) ma soprattutto i progetti comuni, a partire dal mega-gasdotto SouthStream guidato da Eni e Gazprom che collegherà Russia e Ue ‘bypassando’ la turbolenta Ucraina e i cui lavori, ha garantito il premier, avranno inizio senza intoppi “nei primi sei mesi del 2012”.