Arrestato il boss Tegano, ma la folla lo applaude

Giovanni Tegano, settantenne boss della ‘ndrangheta, latitante dal 1993, è stato arrestato lunedì sera dagli uomini del nucleo speciale della Polizia che opera a Reggio Calabria creato dopo la strage di Duisburg dell’agosto 2007 che hanno fatto irruzione in località Perretti, nel reggino, sorprendendolo in compagnia
di altre persone. Tegano, ritenuto dagli inquirenti “un boss di alto spessore della ‘ndrangheta”, deve scontare oltre alla pena dell’ergastolo per omicidio anche numerosi provvedimenti restrittivi per i reati di associazione per delinquere di tipo mafioso, traffico di armi e altri reati.

Ieri mattina, mentre il boss veniva trasferito
dalla Questura verso il carcere, decine di persone radunatesi in Corso Garibaldi – parenti e conoscenti – lo hanno applaudito a lungo, gridando “Giovanni uomo di pace”. Non si sono comunque verificati problemi di ordine pubblico nel trasferimento del boss, che ha risposto con un cenno della mano ai saluti dei parenti. “È un fatto molto brutto vedere che a Reggio Calabria si applauda Giovanni Tegano” afferma il questore della
città calabrese Carmelo Casabona, sottolineando che l’arresto del boss “segna un giorno importante per chi tifa per la legalità.

Oggi si chiude un capitolo veramente importante, una pagina oscura e nera per la storia civile di Reggio Calabria. Sono rimasto però esterrefatto – ribadisce – perché circa cinquecento persone
hanno salutato con un applauso l’uscita dalla Questura di Giovanni Tegano, e non invece gli uomini e le donne
della polizia di Stato che sono riusciti a catturarlo dopo anni e anni di latitanza”.

Estremamente soddisfatto per la cattura di Tegano il ministro dell’Interno Roberto Maroni, che si è congratulato con il capo della Polizia Antonio Manganelli: “È il colpo più duro che si potesse infliggere oggi alla ‘ndrangheta essendo il numero uno dei ricercati calabresi” afferma il titolare del Viminale, mentre il ministro della Giustizia Angelino Alfano
sottolinea come “non passa giorno che non sia costellato da successi per gli straordinari colpi messi a segno da magistratura e forze dell’ordine contro la criminalità organizzata. È una battaglia che non ha precedenti quella che la squadra Stato porta avanti, giorno dopo giorno, contro tutte le mafie”.