Carozza: “Faremo pressioni per evitare che il decreto legge venga convertito”

E’ la ‘contromossa’ proposta dal segretario generale del Cgie, Elio Carozza, alla decisione presa
dal governo di prorogare la scadenza, inizialmente fissata entro la fine del 2010. “Dovremo valutare se c’è il
margine e la possibilità di modificare quel decreto del governo con una forte lobby insieme ai nostri parlamentari – dice Carozza – Non si può dire a centinaia di volontari che sono incapaci e non servono
a niente: è un insulto, oltre che la negazione di un diritto sancito da una legge stabilita dal Parlamento, in
cui credo fortemente. Non si può sospendere un diritto per due anni, portando le elezioni al 2012. Bisogna fare questa battaglia per la credibilità dei Comites, perché quando Mantica dice al Senato che Comites e Cgie
non servono più a niente, nei territori ambasciatori e consoli assumono automaticamente lo stesso atteggiamento”.

Se Mantica aveva parlato con toni decisi, la risposta di Carozza lo è altrettanto. “Crediamo che la proposta del governo sia solo quella di svuotare il potere e la rappresentanza dei Comites, per tenere solo quella dei diciotto parlamentari, dimenticando che ci sono milioni di persone di origine italiana che vogliono una rappresentanza. Mantica – accusa il segretario – dice che c’è il parlamento e che quindi lui parla con il parlamento, suggerendo che nei Comites si perde tempo.

La verità è che manca un vero interlocutore, da tre anni Mantica pensa che siamo inutili. Gli riconosco di essere una persone leale, ma ha sbagliato la tempistica nel dire che il Consiglio non serve, specie per rispetto per le delegazioni straniere che verranno venerdì” in occasione dell’incontro tra i Consigli dell’emigrazione dei paesi dell’Unione Europea. “Abbiamo il dovere insieme ai Comites e agli eletti di prenderci carico di questa responsabilità verso la comunità italiana nel mondo, anche anticipando le commissioni continentali”.