Si strozza l’urlo dei 90 mila del Camp Nou

BARCELLONA – Una coreografia da novanta mila tifosi ha accolto questa i giocatori del Barcellona, per spingere Lionel Messi e la squadra di Pep Guardiola fino alla finale, rimontando il 3-1 interista dell’andata. Ma alla fine quel soffio è stato troppo leggero, contro il muro dei nove interisti schierati davanti al portiere Julio Cesar, dall’espulsione di Thiago Motta. E alla fine han fatto festa solo i giocatori di Mourinho in campo, e i 5.000 tifosi nerazzurri arrivati dall’Italia, più il presidente Massimo Moratti.

Come promesso dal club la ‘sciarpa umana’ che faceva il giro di tutto il campo, ha abbracciato gli uomini di Pep all’entrata in campo. Il Camp Nou ha appoggiato i suoi sin dall’inizio nella ‘remontada’ a cui era obbligato il Barca. Fischi assordanti hanno subito preso di mira l’Inter nella presentazione dei giocatori, mentre 11 potenti ‘ole’ hanno accompagnato i nomi dell’11 di Pep scanditi dal presentatore.

Anche all’inizio della partita sono continuati i fischi e gli urli dei circa novantamila culé – come vengono chiamati in Spagna i barcellonesi – non appena l’Inter prendeva possesso della palla. La spinosa accoglienza dei blaugrana non è però degenerata in violenza né ha sembrato scuotere più di tanto l’Inter.

Il club barcellonese non é invece riuscito a centrare un altro obiettivo che si era prefissato: riempire il Camp Nou gia’ alle 20:00 per appoggiare i giocatori già durante il riscaldamento. I catalani – che riempiono lo stadio all’ultimo momento – si sono mantenuti fedeli alla loro tradizione. E quando i blaugrana sono comparsi in campo verso le otto li hanno accolti i fischi dei quasi cinquemila interisti che già occupavano la parte alta dello stadio.

Poco a poco però lo stadio si è riempito e all’inno Aliron erano già novantamila a cantare il coro a favore del Barça. Dove la tifoseria si è più sbizzarrita è stata nell’accoglienza dei giocatori prima di entrare allo stadio. In circa duecento sono infatti andati a cercare la squadra di Pep all’hotel Florida – sulla colline di Barcellona – per accompagnare l’autobus dei calciatori fin giù in città. Una moltitudine ha seguito il pullman, con moto e auto, per la città come quando la squadra è tornata l’anno scorso vittoriosa dalla finale di Champions League di Roma. E l’arrivo al Camp Nou è stato infatti trionfale. Alcune migliaia di culé aspettavano alle porte già dalle sei il pullman scaldandosi con cori contro Mourinho e l’Inter, cantati anche in italiano. La coreografia, che era stata organizzata tra tutte le tifoserie del Barcellona, è finita alle porte dello stadio scandita da bengala, petardi ed urli della folla. Poi l’attesa, il fischio del via, l’espulsione di Thiago Motta, l’urlo che cresce. E la delusione finale.