Cgie contro il governo No al rinvio elezioni dei Comites

ROMA – Si fanno sempre più tesi i rapporti tra le rappresentanze degli italiani all’estero e governo, sullo sfondo della riforma del settore e dei tagli alla rete consolare. Ieri mattina il sottosegretario agli Esteri Alfredo Mantica è stato contestato all’assemblea plenaria del Cgie (Consiglio Generale per gli Italiani all’Estero): la quasi totalità dei presenti ha abbandonato l’aula durante il suo intervento.


Al governo si rimprovera la mancanza di dialogo con i rappresentanti degli italiani all’estero sulla riforma e si critica il rinvio di altri due anni delle elezioni per rinnovare le rappresentanze Cgie e Comites (comitati locali), che viene ritenuto un ostacolo al rinnovamento.


Nel merito, ci sono i tagli alla rete consolare, che a giudizio del Cgie avranno effetti negativi sui servizi offerti ai nostri connazionali, fino alle sempre minori risorse per l’assistenza sanitaria e per l’insegnamento della lingua e della cultura italiana all’estero. Mantica respinge le accuse al mittente.


Il rinvio delle elezioni, ha spiegato Mantica, serve per elaborare un meccanismo di voto più certo e trasparente dell’attuale voto per corrispondenza, che “abbiamo visto dal Venezuela quanti danni può fare”.
Sulla riforma, ha aggiunto, “è il parlamento la sede per discuterne e la Cgie può fare le sue proposte attraverso i suoi parlamentari”.


Per quanto riguarda i tagli ai servizi e alla rete consolare, Mantica ha puntualizzato che la spesa pubblica viene ridotta in tutti i settori, quindi i sacrifici riguardano tutti i cittadini italiani, non soltanto quelli residenti all’estero.

“La contestazione dei consiglieri:
una protesta di dignità”


ROMA – “Un plauso da parte della UIM alla presa di posizione dei membri del CGIE che oggi hanno abbandonato la sala della riunione durante tutto il tempo dell’intervento del sottosegretario Mantica”. Così Alberto Sera segretario generale della Uim secondo cui quella di stamattina(vedi Aise di oggi h.15.53) è stata “una protesta adeguata e civile per reclamare contro la decisione del Consiglio dei Ministri di fissare le elezioni dei Comites “entro” il 31/12/2012.

Una protesta – prosegue – che conferma la dignità di chi rappresenta gli italiani all’estero, che ribadisce come la Democrazia sia anche rispetto dei tempi delle votazioni del Comites che devono essere fatte subito, che riempie d Speranza il futuro degli Italiani all’estero”.