Scajola: “Non mi lascio intimidire”

ROMA – “Registro un attacco infondato e senza spiegazione – aggiunge – per una vicenda nella quale non sono indagato, a danno di chi lavora tutti i giorni per difendere, nel suo ruolo, le ragioni e gli interessi del Paese”. “Nella vita possono capitare cose incomprensibili. E questa è sconvolgente. Colpisce con una violenza senza precedenti il mio privato e la mia famiglia”, ha detto Scajola.

“Non sono abituato alla dietrologia – dice – e non voglio credere che dietro a tutto questo vi siano oscuri manovratori o disegni preordinati”. “Per rispetto alla Magistratura che sta lavorando -prosegue – non posso dire nulla sul merito di quanto apparso sui giornali.

Resta grande amarezza per il fatto che si sia arrivati a coinvolgere addirittura i miei figli”. “La mia coscienza è pulita. – conclude – Proseguo con la massima serenità il mio lavoro”.
Antonio Di Pietro afferma che “dopo le vicende del sottosegretario Cosentino, per il quale era stato richiesto l’arresto, e di un premier corruttore di testimoni giudiziari che ogni giorno si fa una legge per non farsi processare – prosegue il leader di Idv – scopriamo che c’é un Ministro che avrebbe ricevuto assegni nell’esercizio delle sue funzioni per comprare immobili con modalità illecite.

Riteniamo che il ministro Scajola debba rassegnare immediatamente le dimissioni affinché da una parte possa difendersi nelle sedi competenti e dall’altra evitare di mettere in imbarazzo le istituzioni che rappresenta”.
Nel corso di un incontro ieri a palazzo Grazioli, invece, il premier Silvio Berlusconi avrebbe affermato, rivolgendosi al ministro: “Caro Claudio, non ti preoccupare e vai avanti nel tuo lavoro”.

L’inchiesta

Ruota intorno a centinaia di assegni circolari emessi dopo che l’architetto Angelo Zampolini aveva versato in banca, in vari periodi, poco meno di 3 milioni di euro uno dei nuovi filoni d’inchiesta condotta dalla procura di Perugia sugli appalti per i cosiddetti Grandi eventi. Titoli in parte poi utilizzati – è emerso dagli accertamenti – per l’acquisto di vari immobili da parte di altri soggetti.

L’ipotesi sulla quale stanno lavorando i pubblici ministeri del capoluogo umbro Sergio Sottani e Alessia Tavarnesi è che il denaro per gli assegni sia riconducibile a Diego Anemone, il costruttore considerato una delle figure centrali dell’inchiesta sugli appalti per i Grandi eventi. Per lui ha infatti lavorato Zampolini. Nel corso dell’indagine, gli investigatori hanno raccolto le testimonianze dei proprietari degli appartamenti pagati anche con gli assegni circolari emessi da Zampolini. Dagli accertamenti non e’ risultato alcun rapporto tra questi soggetti e l’architetto.

Tra le operazioni oggetto dell’nchiesta quelle per l’acquisto di case da parte di Scajola e del generale della guardia di finanza Francesco Pittorru, entrambe risalenti al 2004. Agli atti dell’inchiesta le testimonianze dei proprietari delle abitazioni che hanno sostenuto di aver ricevuto assegni circolari come parziale saldo della vendita. Un altro degli assegni di Zampolini oggetto dell’indagine sarebbe invece stato utilizzato per l’acquisto di un’abitazione del figlio di Angelo Balducci, Lorenzo.