Preoccupato per la lacerazione, “Fini mi ha tradito”

ROMA – Tant’è che nell’ormai tradizionale cena del mercoledí con alcuni senatori del Popolo della libertà tocca ancora all’ex leader di An il ruolo del convitato di pietra.

A poco infatti è servita la decisione di Italo Bocchino di confermare le dimissioni da vicepresidente vicario del gruppo per stemperare il clima di tensione all’interno del Pdl. Nonostante la notizia del passo indietro del deputato finiano (il premier sarebbe stato informato nella serata di mercoledì) e la decisione di sconvocare l’assemblea del gruppo, Berlusconi ai suoi interlocutori sarebbe apparso tutt’altro che rasserenato.
Stanno facendo tutto da soli, sarebbe stato lo sfogo del Cavaliere con suoi fedelissimi a proposito dell’atteggiamento tenuto dai finiani, abbiamo sempre criticato il governo Prodi vittima delle divisioni della sua maggioranza e noi stiamo dando lo stesso spettacolo. Ed il primo contro cui il premier punta il dito è proprio il finiano Bocchino. Ha sempre avuto un atteggiamento strafottente, avrebbe detto il Cavaliere, ormai non rappresentava più nessuno e nemmeno molti dei suoi lo avrebbero appoggiato se fossimo andati alla conta nel gruppo.

Ora, avrebbe detto ancora il Cavaliere a proposito delle dimissioni di Bocchino, speriamo che il capitolo sia chiuso e si vada avanti con il programma. In realtà erano in pochi a credere che con l’epilogo del ‘caso’ Bocchino contribuisse a riportare il sereno.

È infatti la linea che intende tenere il presidente della Camera che lascia perplesso il premier. I senatori che hanno cenato con lui lo descrivono amareggiato e tradito per quanto accaduto. Io e Gianfranco, sarebbe stato lo sfogo, ci conosciamo da tanti anni. Lo consideravo come un amico ed è per questo che non capisco come mai se riteneva ci fossero dei problemi non ne ha mai parlato direttamente con me o all’interno del partito. Il discorso sarebbe andato poi anche sul personale: Io – avrebbe ribadito il capo del governo – nella mia vita non ho mai fatto male a nessuno. E invece guardate cosa mi è accaduto a Milano, se quella statutetta mi avesse colpito in un altro modo potevo essere ucciso. Ma è sempre l’atteggiamento del leader di An tra gli argomenti di conversazione del Cavaliere con i suoi interlocutori.

Detto questo, Berlusconi sarebbe anche pronto ad un ultimo tentativo di ricucitura: la lealtà, sarebbe il ragionamento, sarà misurata in Parlamento quando si dovrà votare.
In piu’ ad impensierire il premier e molti dirigenti all’interno del Pdl sono gli ultimi sondaggi che registrano al Nord un’avanza della Lega ai danni proprio del Popolo della Libertà.
L’epilogo della vicenda Bocchino però trova il plauso di Umberto Bossi: “Ha fatto bene”, taglia corto il Senatur, anche perchè “aveva esagerato”.