Rsf, libertà di stampa: Italia scende al 49esimo posto

ROMA – L’Italia, con 12,14 note, scivola al 49esimo posto per la libertà di stampa, l’anno scorso era al 44esimo, mentre il Venezuela scende in 124esima posizione. Solo quest’anno, sono stati 9 i giornalisti uccisi, 168 quelli imprigionati. Manette anche per 9 assistenti di giornalisti e 120 cyberdissidenti.

L’annuncio ieri mattina da parte del Vicepresidente nazionale di “Reporters sans frontieres, per la libertà di stampa”, Domenico Affinito, nel corso di una conferenza che si è tenuta all’Aquila in occasione della giornata mondiale della libertà di stampa, decretata dall’Unesco. Sono intervenuti il sindaco dell’Aquila Massimo Cialente, i rappresentati del comitato 3e32 e del “popolo delle carriole”, i giornalisti Tiziana Ferrario, membro del direttivo italiano di Rsf, Paolo Di Giannantonio e il vicepresidente di Rsf Italia Domenico Affinito.

L’Italia è il Paese con il punteggio peggiore tra i sei fondatori dell’UE: gli attacchi della criminalità organizzata che prende sistematicamente di mira i giornalisti, le pressioni del Cavaliere sui mezzi di comunicazione, il DDL sulle intercettazioni spiegano la nuova posizione del Paese nella classifica RSF. La Francia (43esima) non se la cava molto meglio: nella classifica perde otto punti a causa delle indagini giudiziarie ordinate dalle autorità nei confronti di alcuni media, dei fermi di alcuni giornalisti e delle perquisizioni di svariate redazioni ma anche a causa delle ingerenze nell’universo mediatico da parte di alcuni politici, tra cui lo stesso presidente Nicolas Sarkozy.


In testa alla classifica dei 175 paesi, con zero note, i freddi stati del nord Europa: Danimarca, Finlandia, Irlanda, Norvegia e Svezia. Fanalini di coda invece, Turkmenista, Corea del Nord e Eritrea, che scende in fondo alla classifica con 115,50 note. In classifica con brutti voti troviamo, tra gli altri, Israele (93esimo), Iraq (145esimo), Afghanistan (149esimo), Cina (168esima), Cuba (170esima), Iran (172esimo).

Per quanto riguarda il continente americano, invece, troviamo gli Stati Uniti che salgono in 22esima postazione, seguiti da Jamaica (23esima), Canada (19esima), Trinidad y Tobago (28esimo). Per quanto riguarda l’America centro-sud, troviamo l’Argentina vicina all’Italia con il suo 47esimo posto, l’Equador in 84esima posizione seguito subito dopo dal Perù (85), la Bolivia al 95esimo posto, il Brasile al 71esimo. Peggio per l’Honduras post-golpe che si fissa al 128esimo posto e la Colombia di Alvaro Uribe al 126esimo.
La Russia (153esima) perde 12 posti, classificandosi per la prima volta dopo la Bielorussia. Questa nuova posizione è dovuta alle tante uccisioni di giornalisti e attivisti per i diritti civili, e alle continue aggressioni subite dai professionisti dell’informazione locali.