L’Euro affonda giù la sterlina

ROMA – La moneta europea è piombata fino a un minimo di seduta di 1,2655 dollari da 1,2814 dollari degli ultimi scambi a New York, per poi riuscire a recuperare attorno a 1,27 dollari dopo il sì del parlamento di Atene al piano di austerity. Ma nel frattempo l’euro è crollato ai minimi storici contro il franco svizzero, l’oro ha avviato un nuovo rally e la sterlina va giù contro il biglietto verde appesantita dall’incognita elezioni.

Ad amplificare la spirale ribassista dell’euro è stato l’ allarme lanciato dall’agenzia Moody’s sul rischio per la tenuta delle banche di Grecia, Portogallo, la Spagna, l’Italia, Irlanda e il Regno Unito. Neanche il presidente della Bce, Jean-Claude Trichet – che ha escluso l’eventualità di default di Stati di Eurolandia – è riuscito a placare l’affondo speculativo contro l’eurozona.

Ieri il board dell’istituto centrale, riunito a Lisbona, ha deciso di lasciare i tassi di interesse fermi al minimo storico dell’1 per cento, ma Trichet ha anche preso tempo riguardo all’ipotesi di acquistare direttamente titoli di Stato europei che aiuterebbe a contrastare la pressione sul mercato dei bond.
– E’ un’opzione che non si può escludere in futuro – ha spiegato Trichet – ma che al momento non è sul tavolo.
Così, gli spread dei titoli decennali di Grecia, Spagna e Portogallo rispetto all’equivalente bund tedesco sono schizzati al rialzo (oltre gli 800 punti per la Grecia e ai massimi dal 1996 per la Spagna). E le turbolenze finanziarie in Europa hanno fatto volare il prezzo dell’oro: gli investitori hanno puntato sul bene rifugio per eccellenza e le quotazioni del metallo pregiato hanno sfiorato i 1.200 dollari all’oncia (1.198 dollari) avvicinandosi ai massimi da dicembre scorso.

L’euro ha toccato il minimo storico contro il franco svizzero a quota 1,4045, un livello mai raggiunto dalla nascita della moneta unica nel 1999, per poi recuperare attorno a 1,4102. A spingere la divisa elvetica, spiegano gli operatori, le speculazioni secondo cui la Banca Nazionale Svizzera avrebbe ridimensionato gli interventi per contenere l’apprezzamento della valuta. Pesante la sterlina che va giù per il quinto giorno di fila soffrendo la prospettiva di un nuovo governo senza maggioranza parlamentare: la valuta britannica è scesa fino a 1,5014 contro il biglietto verde, il livello più basso dallo scorso 30 marzo, mentre si è rafforzata nel cross con l’euro fino a 84,33 pence.

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Il premier critica le agenzie di rating: «Hanno perso credibilità: bisogna intervenire per regolare la loro attività». L’Euro trema e le borse sono in fibrillazione

ROMA – Le agenzie di rating ormai hanno perso credibilità: bisogna intervenire per regolare la loro attività. Silvio Berlusconi, parlando con alcuni dei suoi più stretti collaboratori, ha dato un giudizio severo sulle agenzie internazionali che giudicano la solidità dei sistemi economici degli Stati.
– Il nostro sistema bancario è solido, Moody’s sbaglia – ha detto il premier. Quanto allo stato di conti pubblici, il premier ha ribadito che il rigore dei conti resta la priorità.

Opinioni diverse e contraddittorie sono state espresse ieri dalle agenzie di rating Fitch e Moody’s. Fitch esclude l’ipotesi che l’Italia rischia il contagio della crisi e quindi che il nostro Paese possa rimanere coinvolto in una simile situazione. Fitch, esaminando i dati relativi al sistema Italia, mantiene un giudizio inalterato giudicando positivamente l’operato degli istituti bancari. Secondo quanto afferma Moody’s, invece, in un rapporto dedicato all’impatto del rischio sovrano sul sistema bancario europeo, la crisi potrebbe ‘contagiare’ anche l’Italia.

Intanto la Banca d’Italia rassicura: «Il sistema è robusto, il deficit di parte corrente è basso, il risparmio è alto, il debito complessivo di famiglie, imprese e Stato è basso rispetto ad altri Paesi, il debito netto nei confronti dell’estero è basso. Tutto ciò rende il caso dell’Italia diverso da quello di altri Paesi».