Sculli fa esultare un Ferraris deserto

GENOVA – Il Genoa, guidato dall’allenatore della Primavera Luca Chiappino – perché Bruno Caneo, il vice di Gasperini (squalificato), è rimasto bloccato in Spagna dalla nuvola del vulcano islandese – mantiene così l’ottava posizione, obiettivo minimo dopo una stagione comunque positiva. Il Milan, intraprendente ma poco determinato, specie sottoporta, dove Pato latita e Borriello non trova varchi, conserva comunque il terzo posto con un buon margine di tre punti grazie al pareggio della Samp a Palermo.


La partita è stata preceduta da una manifestazione di tifosi genoani dalla stazione Brignole allo stadio per protestare contro la decisione di vietare l’ingresso del pubblico. Era stata indetta per “accogliere” i tifosi milanisti, dopo la sorprendente decisione del Casms di consentire la trasferta ai milanisti 15 anni dopo l’uccisione del genoano Vincenzo Spagnolo da parte del milanista Simone Barbaglia, ma ha cambiato matrice in corsa. La scelta dell’Osservatorio è stata criticata da molti a Genova, a cominciare da sindaco e presidente della Regione, che sabato hanno lanciato l’ultimo appello alle autorità nazionali per evitare incidenti; dai sindacati di polizia, dai tifosi.


“Un ritorno alla normalità nei rapporti tra le due tifoserie va preparato mesi prima, non deciso all’improvviso”, é l’invito fatto a più voci. Nella tarda serata di sabato, il prefetto Musolino è intervenuto in extremis con una scelta apprezzata da molti, a iniziare dal patron del Genoa Enrico Preziosi, che ha criticato invece il Casms. Poiché la trasferta dei milanisti era stata confermata in una seconda riunione dall’osservatorio, il rappresentante del governo non ha avuto altra scelta che fermare tutti, a iniziare dai 25.000 abbonati (identificabili) genoani.


Nel silenzio del Ferraris è andata in scena una partita surreale, con le grida dei giocatori che fanno tanto atmosfera da sfide di campetti e di cortili. Spicca la voce di Leonardo, che grida “bravi” ai suoi, impegnati in timidi tentativi di rompere il gioco del Genoa. I rossoblù infatti mantengono l’iniziativa nel primo tempo senza però creare pericoli a Dida. Spingono con Palacio e provano a costruire con la coppia Zapater -Juric, ma non c’é intesa nei pressi dell’area rossonera, dove Acquafresca è avulso dal gioco e le iniziative evaporano anche a causa della scivolosità del campo, bagnato per le forti piogge.

Le poche emozioni arrivano però sul fronte d’attacco milanista, prima con un gol annullato a Pato perché quando spizzica di testa in rete su calcio di punizione è in fuorigioco; poi con un tiro di Borriello respinto di pugni da Amelia. Nella ripresa c’é più Milan all’inizio, con Borriello in evidenza, bloccato due volte da Amelia. Ma è il Genoa a passare al 12’ con il solito Sculli, che segna di testa su corner di Fatic sbucando dal nulla in mezzo alla disattenta difesa rososnera. Il Genoa sfiora il 2-0 con un gran tiro di Acquafresca che dal limite centra la traversa; poi controlla senza affanni e rischia solo nel finale su colpo di testa di Huntelaar, che da pochi passi butta l’occasione migliore tirando alto. Alcune centinaia di tifosi del Genoa, rimasti fuori dallo stadio, festeggiano la vittoria e riescono anche a salutare la squadra, che dopo la gara li va a cercare fino ai cancelli e consegna loro le maglie. Ma in 25.000 dentro al Ferraris sarebbe stata tutta un’altra cosa.