Ancelotti è il Re della Premier League

LONDRA – Per King Carlo, al suo esordio in Inghilterra, un debutto da incorniciare: è il primo tecnico italiano a vincere il campionato inglese. E sempre in tema di record, prima di lui solo José Mourinho aveva vinto la Premier League da manager straniero al primo tentativo. Al termine di 38 giornate ha prevalso la squadra più forte. Senza dubbio. Lo dicono innanzitutto i numeri: miglior attacco (nuovo primato di gol in Premier), miglior differenza reti (più 71), maggior numero di vittorie (27), minore di sconfitte (6). Una superiorità confermata anche negli scontri diretti, tutti vinti, sia con United che con Arsenal. In casa e fuori. Equilibrato, logico, con una precisa identità tattica e una vocazione offensiva. Cinico all’occorrenza, audace nelle partite chiave. Merito soprattutto di Ancelotti. Che ha saputo rinvigorire una squadra per molti dalla carta d’identità scaduta, e in riserva di motivazioni, rilanciandone ambizioni e traguardi.

Bravo a modellare la squadra a seconda delle esigenze e dei momenti della stagione (camaleontico nel passare da 4-4-2 con centrocampo a rombo all’ultimo 4-3-3 con tre punte di ruolo). Non rinunciando mai ai due attaccanti (Florent Anelka e Didier Drogba, 41 reti in due), rilanciando Florent Malouda (miglior giocatore dell’anno) e fronteggiando le emergenze in difesa. E ancora. Decisive la sua esperienza e qualità umane nell’affrontare le due mini-crisi della stagione. Quella di dicembre (con tre pareggi e una sconfitta in sei gare), esorcizzata dalle tre vittorie consecutive di gennaio pur senza Drogba impegnato in Coppa d’Africa. E soprattutto quella tra febbraio e marzo, scoppiata dopo il Terrygate. Due sconfitte in Premier ed eliminazione dalla Champions League per mano dell’Inter. Ma persa la vetta della classifica, il Chelsea non ha perso la testa e con quattro vittorie successive, compresa quella del 3 aprile all’Old Trafford, ha rilanciato la stagione.


Fino al successo di settimana scorsa in casa del Liverpool, bissato ieri sul Wigan dalla tripletta di Didier Drogba (capocannoniere del torneo con 29 reti, 38 in totale), la doppietta di Nicolas Anelka e i sigilli di Salomon Kalou e Frank Lampard.


Così dopo Ted Drake (1955) e e Jose Mourinho (2005 e 2006), ecco Ancelotti 2010, che tra una settimana – in finale di Coppa d’Inghilterra contro il Portsmouth – può centrare una storica doppietta. “E’ stata una stagione fantastica – le parole di Ancelotti -. Nel primo tempo eravamo un po’ contratti poi nella ripresa abbiamo giocato alla grande. Il momento chiave della stagione sono state le due vittorie contro lo United che ci hanno dato fiducia e punti pesanti. Questa è la vittoria di un gruppo che ha sempre avuto la giusta mentalità, lavorando come una squadra. Non ho ancora controllato il mio cellulare quindi non so se Mourinho mi abbia scritto. E non ho ancora sentito Roman Abramovich, ma lo voglio ringraziare perché mi ha messo nelle condizioni di lavorare al meglio. Il futuro? Spero di restare ancora tanti anni in Inghilterra e questa squadra non cambierà: nelle gambe ha altre vittorie”.