Prodi: «Se l’Italia non è stata colpita è merito del risanamento del 2006»

ROMA – L’ex presidente del consiglio Romano Prodi, in un’intervista a ‘’L’Unita’ ‘’ interviene sulla crisi finanziaria europea e rivendica al suo governo il merito di aver messo in sicurezza i conti pubblici italiani. Un merito assegnato al ministro dell’Economia di allora, Tommaso Padoa Schioppa.
Prodi non crede che l’Italia abbia da temere dalla crisi attuale, a patto che l’Europa compia scelte razionali.


– Se l’Unione non è mossa da istinti suicidi anche il nostro paese non ha nulla da temere – sottolinea il Professore.


Insomma, se ne può uscire ‘’a patto che non prevalga quell’istinto al suicidio che a volte accompagna il vecchio continente’’, dove ‘’l’interesse generale spesso soccombe di fronte a quello particolare e all’egoismo degli stati nazionali’’ .


I problemi, dice Prodi, ‘’non si risolvono con meno Europa ma con più Europa’’. E, a questo proposito, Prodi osserva: ‘’non è stato bello che dovesse intervenire il presidente Obama per convincere un europeo a fare la propria parte’’. Quanto al piano messo a punto dalla commissione europea e dai ministri delle finanze, Prodi, in una intervista alla radiotelevisione svizzera, lo considera come una buona risposta alla crisi di questi giorni; ma il Professore insiste sulla necessità di una vera politica comune in campo economico.


– Il piano serve all’emergenza, pone fine alla crisi di oggi – sottolinea – ma non cambia le regole per i problemi di domani- Non vedo ancora una nuova linea politica. Vedo che si sta molto riflettendo sulla lezione di questi giorni. Ma non c’e’ un clima di novità.


Poi una stoccata alla Germania accusata di aver frenato gli aiuti alla Grecia per ragioni di politica interna, di aver agito in ritardo.


– Si’ – dice Prodi – credo che le critiche siano in buona parte giustificate. La Germania ha guardato più dentro se stessa che non al suo ruolo in Europa. Ma la leadership va meritata e rinnovata continuamente. E’ molto facile rincorrere le pulsioni populistiche, ma se si dà ragione alle paure è finita. Non si costruisce il nuovo di cui si ha bisogno.