Prima di attraversare l’oceano alla volta del nuovo mondo faceva il falegname, in Venezuela ha svolto diversi lavori e oggi è membro dell’Associazione dei pugliesi di Carabobo e possiede un negozio di autoricambi.
“Dedico questi pochi versi all’essere umano che tutto dà e nulla chiede: la Mamma”
La parola mamma, eterna e dolce melodía
amata da grandi, piccoli e chicchesia,
il bene senza limiti ch’essa sa dare
ha il tepore d’un tramonto boreale
Dandoci forma e vita, ci ha regalato l’universo
e quello che Dio ha creato,
oceani, monti, cascate, lampi e tuoni,
l’iridato arcobaleno, cantici e suoni.
Oltre a essere la mamma è l’ispirazione,
è l’angelo custode, è la redenzione.
In cambio del suo grandioso amore
chiede baci che gl’infiammino il cuore
Le notti in bianco non contano nulla,
ílare canta nenie accanto alla culla,
s’addormenta il bimbo solennemente,
lei lo veglia e dondola teneramente.
Nell’agonìa o quando il morbo infuria
Invocare la mamma non è un’ingiuria,
splendida, fragile, bella e sorridente
viva o non, l’amor suo è lì presente.
Cara mamma, mai finirò di ringraziare
per tutto ciò che m’hai saputo dare
non c’è tesoro diadema o scrittura
che appaghi l’amor tuo con equa misura.
Mi sei stata guida e stella polare,
m’hai protetto senza mai tentennare,
mai posso dimenticare la tua fiamma,
t’ho sempre amato, sei la mia mamma.
E mentre il sole dora il firmamento
e la luna accarezza le onde del mare
mi sfiora un’alito di triste pianto
perche la mia solo la potrò sognare.
Antonio De Santis Lucente