Cannavaro, il cielo è sempre più azzurro

Il sogno di Fabio Cannavaro è chiudere la carriera nel Napoli. “È la verità e lo si è detto più volte, si stanno valutando alcune cose, ma al momento non c’è nessun contatto e Fabio ha solo manifestato la sua intenzione”. Così Gaetano Fedele, il procuratore del capitano della Nazionale campione del mondo che parla del futuro del suo assistito.

“Fabio – continua Fedele – è ancora legato contrattualmente alla Juve, ma ne parleremo a fine stagione con i dirigenti perché ci sono stati dei cambiamenti e quindi dovremo vedere se
cambieranno anche i programmi”. Il riferimento è alle novità in società (Andrea Agnelli presidente, ndr) e tra i dirigenti (in arrivo il dg Marotta dalla Samp, ndr), ma già nella scorsa stagione si era parlato di un trasferimento di Cannavaro al Napoli, una trattativa saltata sul nascere dopo le dichiarazioni del presidente De Laurentiis, più che scettico guardando la carta d’identità del difensore napoletano.

“C’è stato qualche
problemino, un difetto di comunicazione – ammette Fedele -, ma Fabio è molto legato al Napoli e a Napoli, il passato lo mettiamo da parte e pensiamo al futuro. I matrimoni si fanno in due e se entrambi lo vogliono verrà dimenticato tutto. Come giocatore ha fatto tanto e se è ancora il capitano della Nazionale vuol dire
che può ancora dare molto, la voglia di continuare a far bene c’è e questa che sta per chiudersi è
stata una stagione particolare”.

Quest’estate Cannavaro andrà al Mondiale e Fedele è convinto che
farà bene: “E’ come il vino, con il tempo invecchia e migliora. In manifestazioni come queste conta
il saper affrontare i momenti delicati, si giocano solo 6-7 partite e l’aspetto fisico viene superato da
quello mentale, dall’essere uomini nel momento topico come è successo 4 anni fa. Da questo punto
di vista – conclude il procuratore del capitano azzurro – adesso lui ed altri hanno 4 anni in più, quindi…”.
Intanto lo stesso Cannavaro ha parlato dei Mondiali, dicendo che “è meglio non partire favoriti”.


“Noi italiani siamo maestri nel partire nella negatività generale – commenta il capitano- Non è giusto:
ci siamo qualificati in anticipo, ma siamo sempre criticati. Io per primo. Ma allora in Francia cosa dovrebbero dire a Domenech? Come nel 2006: anche allora ci eravamo qualificati con una gara d’anticipo, avevamo battuto in amichevole Olanda e Germania. Ma nessuno, dico nessuno, ci dava per favoriti. Il calcio è bello
anche per questo”. A vincere due mondiali di fila, “dopo una stagione così ci penso tantissimo, ci penso sempre. Dopo tutte queste critiche, sia in Nazionale sia nel club, sarebbe una soddisfazione tripla per me. Nel 2006 nessuno ci credeva, ma poi sul carro del vincitore ci sono saliti proprio tutti”. E a chi parla di Nazionale vecchia, Cannavaro risponde così: “io ho 36 anni, ma gli altri 32-33. Io a 32 anni ho vinto il Pallone d’Oro,
quindi… A 30 anni sei più maturo, più esperto. E in un Mondiale, su 7 partite, l’esperienza conta molto, ve lo assicuro”.