“Con Rescarven abbiamo negoziato in condizioni di svantaggio e di grande difficoltà”

CARACAS – “Nel capitolo destinato all’assistenza ai connazionali, il nostro Consolato ha subito un taglio del 40 per cento. E, per quel che riguarda le polizze Rescarven, le disponibilità per il rinnovo del 2010 sono state decurtate del 25 per cento. Viviamo in un Paese in cui l’inflazione, le cifre non sono poi tanto chiare, si attesta attorno al 25 o al 30 per cento. Abbiamo iniziato i negoziati con Rescarven in una posizione di svantaggio, di grande difficoltà. Stavamo offrendo un 25 per cento in meno, ad una compagnia assicurativa che opera in un paese con il 25 per cento o più d’inflazione. Rescarven, dal canto suo, chiedeva un aumento del 20 per cento, tra l’altro inferiore al tasso d’inflazione, per dare lo stesso servizio allo stesso numeri di assicurati. La differenza, calcolando la nostra riduzione ed il loro aumento, sommava un 50 per cento.

Giocoforza, abbiamo dovuto adeguarci e rendere meno conveniente l’assicurazione agli assistiti. Nessuno regala nulla. Le assicurazioni sono compagnie private e fanno i loro interessi. Abbiamo dovuto negoziare in questo contesto, sulla base di questa realtà”. Diafano, chiaro. Poche parole che non lasciano spazio a dubbi. Così il Console Generale d’Italia, Giovanni Davoli, risponde a coloro che chiedono spiegazioni sui servizi che Rescarven offriva ieri ed oggi non offre più ai connazionali bisognosi.


Come in Italia, anche all’estero, in seno alle nostre comunità, la crisi economica ha avuto i suoi riflessi negativi. I tagli pesanti, operati dal Governo, hanno colpito in particolare le frange più deboli, quelle più esposte e meno protette. Nel caso del Venezuela, gli anziani bisognosi ed i malati cronici. Una realtà di cui il Consolato Generale, come d’altronde le nostre associazioni, sono ben coscienti.


– Avete chiesto preventivi ad altre compagnie, magari invitandole a partecipare ad una gara?


– No – è la risposta secca -. No, e c’è un motivo.


Spiega:


– Innanzitutto perché, per rispettare le normative contabili italiane, sarebbe stato un processo molto lungo. Il ministero non mi dava tutto questo tempo. C’era, invece, la possibilità giuridica di procedere al rinnovo delle polizze per il 2010. Questa è una facoltà che non avrò il prossimo anno. Nel 2011 dovrò aprire una gara e invitare anche altre compagnie.


Sostiene che la proposta di Rescarven, nonostante le critiche di cui è stata oggetto, offre aspetti positivi. E ne illustra i più rilevanti.


– E’ una assicurazione sanitaria che non pone problemi di limiti di età – spiega -. Inoltre, non esige una visita medica. Mi chiedo quante compagnie al mondo assicurano un novantenne senza sottoporlo ad una controllo medico. Insomma, senza accertarsi dell’effettivo stato di salute. Le malattie pregresse, di norma, non si assicurano. Non è mio il merito di aver ottenuto queste condizioni ma di chi mi ha preceduto in questo Consolato – sottolinea per poi proseguire:


– Siamo riusciti a conservare queste condizioni ma abbiamo dovuto rinunciare ad altre.


– Quali?


– In pratica – ci dice – abbiamo subíto tre cose: riduzione del “plafond”, da 100 mila a 35 mila bsf; riduzione del numero degli assicurati, da mille a 800 ed eliminazione del rimborso delle medicine, anche se gli assicurati hanno sconti interessanti presso le farmacie Rescarven.


Il Console Generale spiega che sebbene la riduzione del “plafond” sia senza dubbi molto forte, dalle statistiche risulta che nel 2009 solo venti assistiti hanno “sfondato” il tetto dei 35 mila bsf.


– E’ quindi – prosegue – un numero residuale di persone. Sono i casi più gravi, è vero. Ma è sempre un numero residuale. E’ previsto nell’attuale contratto che se l’assicurato, per qualunque ragione, dovesse trovarsi nelle condizioni di superare il tetto dei 35 mila bsf, Rescarven può fare uso di un “fondo” creato per coprire queste spese. Il “fondo” è già stato attivato. La diminuzione c’è stata. E’ innegabile e ne siamo coscienti. Ma, andando poi a veder bene, è stata meno forte di quello che si pensava. Siamo riusciti a trovare gli strumenti per limitare il colpo.


Per quel che riguarda, poi, la riduzione del numero degli assicurati da 1000 a 800, il Console Generale è categorico nell’affermare che, nella stesura della lista, “sono stati impiegati criteri che privilegiano gli italiani che ne hanno maggiore bisogno”.


– Abbiamo tolto le persone che, dalle nostre indagini, non risultavano in condizioni di disagio estremo. E’ possibile che sia stato commesso qualche errore. I tempi a disposizione erano strettissimi. Comunque, se ci sono connazionali che a torto oggi non hanno più la polizza me lo dicano. Sono pronto ad includerli nuovamente nella lista degli assicurati. Posso farlo. Sono mesi che chiedo ai rappresentanti della comunità di notificarmi i casi in cui sia stato commesso involontariamente un errore. Mi è stato assicurato che lo avrebbero fatto. Sono ancora in attesa. Sono trascorsi mesi ma ancora nessuno mi ha detto nulla.


Manifesta apertura e disponibilità. Assicura che è pronto a correre ai ripari qualora gli vengano segnalati casi di connazionali in condizioni reali di estrema necessità.


– Dei 200 assistiti ai quali non è stata rinnovata la polizza – precisa poi -, almeno una cinquantina hanno espresso il desiderio di ricevere altre forme di aiuti diverse dall’assicurazione. Alcuni di loro avevano fatto questa richiesta già l’anno scorso.


Spiega che vi sono assistiti che reputano di stare in buone condizioni di salute ma non hanno il denaro per mangiare. Questi preferiscono ricevere un sussidio in denaro e non la polizza.


– Il Consolato, purtroppo – prosegue -, non può assistere due volte la stessa persona. Chi ne ha bisogno, o riceve il sussidio o ottiene la polizza Rescarven. Una cinquantina di connazionali hanno preferito il sussidio. Il terzo aspetto che abbiamo segnalato è il rimborso delle spese farmaceutiche. Non è più possibile.
Un duro colpo specialmente per gli anziani. La spesa per le medicine, visto il loro costo, è sempre più alta. Incide in maniera determinante sull’economia globale dei nostri pionieri. Sicuramente alcuni dovranno fare a meno di medicamenti, pur sapendo che, ad una certa età, sono imprescindibili per assicurare una qualità di vita accettabile.


– Un duro colpo per i nostri pionieri…


– Sì, senza dubbio – ammette il Console Davoli per poi precisare che “comunque il meccanismo del rimborso era stato assai criticato”.


– Rescarven, in alcune occasioni – precisa -, pagava in ritardo. A volte, passavano mesi. Non sto dicendo che non sia accaduto nulla. Non dico che non ci siano state ripercussioni negative; ma offrivo meno di quanto mi venisse chiesto per mantenere le stesse condizioni. Così abbiamo dovuto accettare le nuove condizioni e subire una riduzione delle prestazioni.


Sottolinea, comunque, che “per quel che riguarda le medicine, le farmacie di Rescarven fanno sconti molto interessanti”.


– La polizza di Rescarven – ricorda per concludere – venne contrattata due anni fa. Allora, i bilanci dell’Italia permettevano questo tipo di interventi. Oggi la congiuntura è un’altra. Dobbiamo adeguarci. Abbiamo dovuto prendere decisioni difficili che avremmo preferito di gran lunga non dover prendere mai.