L’inchiesta resta a Perugia. Berlusconi: “No a liste proscrizione”

Roma – «E’ inaccettabile che l’elenco dei clienti di una azienda venga presentato dai giornali come una lista di colpevoli. Se ci saranno uno, due, tre casi di comportamenti illegittimi saranno i magistrati ad accertarlo. E in questa ipotesi ci sarà severità di giudizio e di decisione nei confronti di chi fa politica ed ha responsabilità pubbliche. Nessuna indulgenza e impunità per chi ha sbagliato. Ma, per favore, basta con queste assurde isterie, con queste liste di proscrizione che gettano aprioristicamente ed indiscriminatamente fango su persone innocenti». E’ quanto dichiara il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi.


Oggi, intanto, dalla Procura della Repubblica di Roma in un comunicato che porta la firma del procuratore Giovanni Ferrara è stato reso noto che «la cosiddetta ‘lista Anemone’ non è mai stata portata a conoscenza della Procura». «In relazione a quanto riportato da vari organi di informazione -si legge nel documento- si precisa che la cosiddetta ‘lista Anemone’, relativa ai soggetti che hanno usufruito di prestazioni da parte delle imprese riferibili all’imprenditore, non è mai stata trasmessa, comunicata o comunque portata a conoscenza della Procura della Repubblica di Roma».


Sempre sul fronte dell’indagine, Claudia Mori ha dichiarato tutta la sua estraneità alle vicende che vedono coinvolto il Gruppo Anemone e diffida gli organi di stampa a coinvolgere il suo nome, quello della società Ciao Ragazzi di cui è legale rappresentante e il nome di Andriano Celentano negli articoli sugli sviluppi dell’inchiesta in atto su grandi eventi e grandi appalti.


«Con riferimento agli articoli apparsi sulla stampa odierna, che collegano la Ciao Ragazzi al Gruppo Anemone – afferma in una nota Clauda Mori – preciso che la Ciao Ragazzi ha preso in affitto, tra il 2001 e il 2004, un ufficio in viale Giulio Cesare in Roma dalla società Multilevel di Riccardo Di Bella. Di tale ufficio non è stata mai da noi effettuata alcuna ristrutturazione. Pertanto diffido chiunque dal menzionare la Ciao Ragazzi, la mia persona e Adriano Celentano, peraltro estraneo alla Ciao Ragazzi, in relazione al caso Anemone e agli scandali ad esso collegati. In caso contrario, mi riservo ogni piu’ ampia tutela legale in ogni sede», conclude Claudia Mori.


Da Trieste, il ministro degli Esteri Franco Frattini è intervenuto sottilneando che «l’Italia non è uno Stato la cui amministrazione è profondamente corrotta» e ha ribadito:


«Dire e fare apparire questo è un danno gravissimo al mio paese, al nostro paese».


Riguardo il caso Anemone, Frattini si è detto d’accordo con il presidente del Consiglio:


«Credo che il Pdl e quelli di noi che hanno nella loro storia personale e professionale l’assoluta rettitudine -ha proseguito- come principio non possano assolutamente tollerare che vi siano casi come quelli che stanno apparendo. Fermo restando l’assoluto garantismo nei confronti di tutti, io credo che chi si appropria per se stesso deve essere, come ha detto Berlusconi, ripudiato completamente dalla politica -ha ribadito il ministro- e non deve riavvicinarsi alla politica». Quindi, afferma, «ecco perchè coloro che hanno compiuto atti illegali e immorali devono essere assolutamente allontanati».


Sulla questione, in una nota, l’eurodeputato Luigi de Magistris non risparmia critiche molto dure:


«A leggere l’elenco della ‘lista Anemone’ non posso che provare, purtroppo, un amaro sentimento di soddisfazione ex post. Molti dei cognomi odierni (da Nebbioso, capogabinetto del ministro Alfano, a Poletti, ex generale della Gf oggi nei servizi segreti, passando per l’imprenditore Carducci e tanti altri ancora) sono gli stessi in cui mi sono imbattuto nelle mie inchieste, in particolare Why Not. E’ la prova -sottolinea- che in Italia esiste una cloaca di collusione fra politica, istituzioni e ‘prenditoria’ economica che è stata costruita negli anni per divorare i finanziamenti pubblici e che fa impallidire Tangentopoli, perchè nessuno spazio del sistema Paese ne sembra esente: da parte della politica e del Governo alle Forze dell’ordine, dalla magistratura alla Protezione Civile. Siamo al governo occulto della cosa pubblica, soprattutto nel settore degli appalti edili e infrastrutturali, all’apoteosi della borghesia mafiosa. La vigilanza democratica deve essere altissima perchè questa ‘rete’ dimostra di avere coperture istituzionali di altissimo livello. Il nome del vicepresidente del Csm Mancino, presente nella lista Anemone, tra gli altri, appare sinistro e inquietante -conclude De Magistris -, in particolare per chi da pm si è visto da lui attivamente contrastato proprio quando si occupava di inchieste relative a questa cloaca cancerogena per il Paese»