Lula e Chávez con Ahmadinejad al vertice di Teheran

ROMA – Il presidente brasiliano Luiz Inacio Lula da Silva e quello venezolano Hugo Chavez parteciperanno con il loro omologo iraniano Mahmud Ahmadinejad lunedì a Teheran ad un vertice dei Paesi non-allineati del G15. Un appuntamento che nelle intenzioni dei promotori è destinata a rafforzare le iniziative comuni contro ”gli ostacoli allo sviluppo”, come ha detto oggi il ministro degli Esteri iraniano Manuchehr Mottaki.


Ma il vertice è atteso anche come un’importante occasione per Lula per mettere alla prova la sua proposta di mediazione nel braccio di ferro sul nucleare iraniano. Il presidente brasiliano ha in programma domani colloqui con le massime autorità della Repubblica islamica in quella che sia gli Stati Uniti sia la Russia hanno definito come l’ultima occasione per Teheran di evitare nuove sanzioni internazionali. Un’iniziativa che comunque è attesa dalle grandi potenze con un certo scetticismo, se anche il presidente russo Dmitri Medvedev non le ha dato più del ”30 per cento” di possibilità di successo.


Anche la Turchia, che come il Brasile è membro non permanente del Consiglio di Sicurezza dell’Onu e ha segnalato nei mesi passati l’intenzione di tentare una mediazione, sembra ora volere mantenere un basso profilo. Il primo ministro Tayyip Erdogan ha rinunciato a recarsi a Teheran, dove invece è atteso il suo ministro degli Esteri, Ahmet Davutoglu, per un incontro preliminare dei capi delle diplomazie del G15, a partire da oggi.


Il G15, fondato nel 1989 in seno al Movimento dei non allineati, è composto in realtà di 18 Paesi, poichè altri tre si sono aggiunti negli anni successivi. I membri sono attualmente Iran, Algeria, Argentina, Brasile, Cile, Egitto, India, Indonesia, Giamaica, Kenya, Nigeria, Malaysia, Messico, Perù, Senegal, Sri Lanka, Venezuela e Zimbabwe. ‘


– Nel nuovo millennio – ha detto oggi Mottaki aprendo la riunione dei ministri degli Esteri – i Paesi del G15 devono rafforzare le loro relazioni per far fronte alle sfide della globalizzazione economica, la creazione di strutture finanziarie internazionali lo sfruttamento della tecnologia informatica e la lotta alla povertà, all’analfabetismo e agli ostacoli allo sviluppo.