Tre giorni dedicati a Mario Benedetti

CARACAS- “Cuando muera quisiera desmorirme tan sólo por un rato para ver cómo el mundo se lleva con mi ausencia…”. Cosí inizia uno dei poemi più belli del grande Mario Benedetti. A un anno dalla sua morte vorremmo dare voce all’omaggio del poeta italo-uruguaiano che sarà celebrato al Celarg dal 17 al 19 maggio.


Questo incontro è stato organizzato dal Centro Culturale Tina Modotti in collaborazione con l’Ambasciata della repubblica orientale dell’Uruguay, il Centro Uruguaiano Venezolano, La libreria mediatica e il Centro de Estudios Latinoamericanos Rómulo Gallegos. Durante queste tre serate di teatro, poesia, discussioni e tango, Benedetti sarà seduto in qualsiasi tavolo prendendo un caffé e ci saluterà sorridendo in gesto di ringraziamento ironico.


La prima serata sarà offerta alle 6:00 pm nella sala A del Celarg dal Signor Marco Tassino del Centro Uruguaiano Venezolano. Alle 6:30 si svolgerà l’incontro con Marialcira Matute che tratterà dell’intervista realizzata a Benedetti nel 2007 dalla Libreria Mediática a Montevideo.


Martedì 18 si presenterà l’opera teatrale “Relato de púas”, un’adattazione dell’opera di Benedetti “Pedro y el Capitán” diretta da Antonio Nazzaro e interpretata dal Gruppo Teatrale Los Comunardos in cui partecipano Amanda Key, José Ignacio Pulido e Jonathan Ochoa. In quest’opera teatrale si denuncia l’insolita e crudele condizione umana in cui l’uomo ancora oggi vive. “Relato de púas” mostra che gli istinti di crudeltà di noi uomini non hanno, né avranno mai fine.


Mercoldí 19 alle 6:00 pm avrà luogo la ‘ponenciacción’ “Mario Benedetti: ritratto in forma di poesia e un solo racconto”. Spettacolo condotto da Antonio Nazzaro in collaborazione con Ezio Falcomer e l’Accademia dei Sensi. Alle 7:30 dello stesso giorno “Palabras verdaderas”, un documentale di Ricardo Casas, chiuderà le tre giornate dedicate a Benedetti.


“È stato veramente emozionante conoscere uno scrittore che sia stato così coerente con il suo pensiero nella sua forma di vita” ha detto Marialcira Matute raccontando la sua esperienza come intervistratrice di Benedetti nel 2007 a Montevideo. Matute ha stabilito un legame molto proffondo con il popolo uruguaiano.
“Benedetti sarà sempre contemporaneo – afferma Matute -, ci sarà vicino e avrà un intimo scambio con chi lo legge perchè è un poeta che soddisfa il lettore tanto letterariamente quanto umanamente. Sarà sempre letto con la stessa passione perché parla con la voce ampia dalla sua umanità all’umanità degli altri”.


Marcos Tassino del Centro Uruguaiano Venezolano ritiene importante dare voce ad attività come questo omaggio al grande poeta poiché permettono di mantenere viva l’opera di Mario Benedetti, anche se i propri meriti sarebbero comunque sufficenti per renderla contemporanea e viva in tutti i tempi. Sul rapporto tra Tango e Benedetti, Tassino, pensa che “si manifesta nel sentimento che rinchiude in sé ogni poema. Il tango è un sentimento che diventa danza e a volte anche canto, tutto questo va condotto verso tutta l’espressione dell’essere umano sia tramite le parole che la musica”.


La protagonista di “Relato de puás” è Amanda Key che è anche protagonista del film “La hora cero”. Key, 25 anni, cantante, docente e attrice, descrive come strana la sua esperienza durante il montaggio dell’opera perché non aveva mai rappresentato un personaggio cosí ironico, pertubato e trastornato, ma anche cosí vulnerabile come “La Capitana”. “Relato de púas” è un dramma, la storia di una persona che tortura un’altra che dopo, senza essere cosciente viene torturata dalla sua vittima.
L’interprete Victor Manuel Rívera, 25 anni, studente di Lingue Moderne all’Università Central de Venezuela è entusiasta della sua seconda esperienza in una ‘ponenciacción’.


“Tina Modotti – spiega il coordinatore del Centro culturale nato due anni fa –, indipendente e con sede a Caracas, ha come finalità la promozione della cultura. È uno spazio che dà voce all’arte, alla letteratura, alla musica, insomma alla vita”.