De Rossi: “Roma, ripartiamo da qui”

“Queste cose non le capisco. È tanto bello vincere lo scudetto e festeggiare con i propri tifosi. Loro hanno ancora da pensare alla finale di Champions ma evidentemente a qualcuno gli è rimasto solo quello da fare. Ognuno ha il suo stile, magari l’ha fatto per compiacere i propri tifosi”. Daniele De Rossi risponde così a
chi gli pone la domanda sullo striscione contro Totti posto sul pullman dell’Inter domenica sera nel
corteo in festa per il 18° scudetto.

“Non è mica morto nessuno, ma io non lo capisco. Io vivo in una
città dove lo sfottò è cosa di ogni giorno, ma tra giocatori si può evitare. Non l’ho capita, l’ho vista come una arruffianata nei confronti dei propri tifosi. Nessuno deve scusarsi, non è morto nessuno”, ribadisce De Rossi a margine della sua partecipazione ad una iniziativa del suo sponsor tecnico a Milano.

Sull’occasione persa di vincere lo scudetto per capitan Totti, il centrocampista giallorosso, afferma: “Io provo a non pensare che sia l’ultima occasione, ma a come arrivare due punti davanti piuttosto che dietro. Poi lui è avvantaggiato perché uno l’ha vinto mentre io sono ancora al palo e ci soffro. Ma la Roma se continua a lavorare e a investire prima o poi uno lo vince”. Su dove la Roma ha perso lo scudetto, De Rossi non ha dubbi: “Non c’è una partita in un campionato con 38 partite, forse l’unica che non abbiamo vinto è con la Sampdoria. Ma voglio ricordare che siamo stati abbastanza fortunati in alcune partite, bravi in altre e in altre ancora abbiamo avuto un un pizzico di sfortuna come con la Samp”. Su Ranieri: “È stato importantissimo a livello di risultato, ma incredibile anche il suo apporto a livello di spogliatoio. Quando siamo stati in difficoltà ci ha dato una mano a tirare fuori le nostre qualità”.

Sulle sue lacrime al termine del match contro il Chievo, aggiunge: “perché è stato brutto guardare quella gente così innamorata per quello per cui lavoriamo, cioè la Roma. Noi non speravamo nella vittoria del Siena perché non era molto fattibile, ma io mi sento responsabile perché mi sento come loro quando sono in campo”. Sul futuro della Roma: “Io credo che bisogna ripartire da questi giocatori, riconfermare anche Toni che è stato uno degli artefici di questa cavalcata, e qualora qualcuno si perda per strada o voglia andare via, rimpiazzarlo subito con gente all’altezza come la società nelle sue possibilità ha sempre fatto”.

Sull’obiettivo nella prossima Champions League, De Rossi, pur ricordando quanto di buono fatto nelle ultime partecipazioni, riconosce come la Roma non abbia ancora la mentalità giusta come l’Inter o il Barcellona, per vincerla. “Non c’è una mentalità europea per fare cose eclatanti sia in Champions che in campionato. Non siamo ancora pronti ad arrivare in fondo e vincerla come può fare l’Inter o il Barcellona perché ci vogliono 30 giocatori di un certo livello per competere su più fronti come un campionato difficile come il nostro e la Champions”.