Finanziaria, verso la manovra Tremonti: «Ancora nulla di deciso»

ROMA – La precisazione arriva nel giorno in cui si dice che la finanziaria sarà pronta quasi certamente tra la fine di maggio e i primi di giugno sebbene tutti siano d’accordo sul fatto che i dettagli ancora non si conoscono.


Nel frattempo scende in campo il leader della Lega, Umberto Bossi, per sottolineare come sia «l’Europa che imporrà a Tremonti una manovra pesante perchè la sta imponendo a tutti i paesi che hanno un forte debito pubblico: dopo la Grecia, la Spagna e il Portogallo c’è anche l’Italia». Del resto da Berlino il cancelliere Angela Merkel ha ancora tuonato contro i paesi indebitati e la disparità tra la solidità economica nell’Eurozona che mette a rischio la moneta unica. Ed «europea» è anche la definizione che Tremonti sceglie per la finziaria 2010.

Il leader della Cgil Guglielmo Epifani, anche lui a Berlino per il congresso del sindacato Dfb avverte però che il sindacato sarà disponibile al dialogo se si tratta di una manovra «equa, che colpisce gli sprechi veri, chi ha di più’». E’ ormai data per scontata, comunque, una stretta su statali e pensioni e l’adozione del taglio del 5% per le indennità parlamentari e dei manager pubblici di primo piano, ad iniziare dai presidente delle Authority, e dai magistrati, aggiunge Bossi.


Su questo tema, in linea con quanto stanno già adottando i diversi governi europei, è tornato anche ieri il ministro Calderoli e un po’ tutti gli esponenti del governo sembrano in verità d’accordo su questo sacrificio per far meglio digerire i provvedimenti che verranno presi. Misure che, in base alle indiscrezioni «confuse» a cui fa riferimento il responsabile di Via XX Settembre, potrebbero far lievitare la manovra dai 25 miliardi finora accreditati e ripetuti ancora ieri mattina dal ministro Brunetta, a poco meno di 28.


Per quest’anno comunque la correzione, concordano un po’ tutti, sarà con ogni probabilità tra i 12,5 e i 13 miliardi. Una cifra consistente che potrebbe colpire anche i finanziamenti delle grandi opere. La Cgil si dice disponibile al dialogo ma su un eventuale sciopero avverte che «se il governo tirerà dritto faremo altre scelte». La Finanziaria che il ministro Tremonti avrebbe definito «europea» dovra’ incardinarsi su «lotta all’evasione e certamente su tagli agli sprechi», ha assicurato Brunetta, secondo cui si interverrà su «tutte le grandi voci negative della spesa corrente, e ce ne sono tante. Le categorie che saranno toccate protesteranno, ma sono sicuro che gli italiani capiranno».