Il piano di Tremonti “Niente tasse in più”

Sarà una manovra che ridurrà “il peso della mano pubblica”, che non “metterà le mani nelle tasche dei cittadini” e di cui dovranno preoccuparsi soltanto “falsi invalidi” e “veri evasori”: lo afferma il ministro
dell’Economia Giulio Tremonti, nella conferenza stampa seguita alla riunione dell’Ecofin a Bruxelles, a
proposito della manovra economica che il governo sta approntando.

“È ora di ridurre effettivamente il
peso della mano pubblica” ha spiegato il ministro, sottolineando come ci sia “una vasta e ampia area di spesa
improduttiva.

Per esempio – specifica Tremonti – c’è la spesa per l’invalidità che dal 2001 ad oggi, col Titolo quinto che ha dato alle Regioni poteri di spesa ma non di presa, è salita da 6 miliardi di euro a 16 miliardi di euro, un punto di Pil. E poi ci sono trasferimenti dal ministero degli Interni ad una platea di Comuni
che ammontano a 15 miliardi ogni anno. Ci sono dunque enormi margini di intervento senza che si producano
effetti distorsivi o recessivi. E quando dico ridurre la spesa pubblica – sostiene – dico che c’è un
uso non appropriato del denaro pubblico”.

“Non metteremo le mani nelle tasche dei cittadini, non
aumenteremo le tasse” assicura poi Tremonti, spiegando che l’operazione di riduzione del peso dello Stato
sarà fatta “senza intaccare i diritti e i bisogni dei cittadini, anche se forse ci saranno un po’ meno falsi invalidi e un po’ meno veri evasori”.

“L’Italia – spiega inoltre il ministro dell’Economia – ha ricevuto nel dicembre scorso indicazioni dalla Ue per la correzione dei propri conti pubblici. Noi intendiamo rispettare quegli
impegni e quei numeri – assicura Tremonti -. Non c’è stato chiesto nient’altro”.

Secondo il ministro l’Europa “deve capire che non si può andare avanti macinando più debiti che ricchezza”: nella manovra economica, spiega, “non ci sarà solo una correzione dei conti ma dell’intero sistema in chiave etica” e “non sarà solo una manovra economica, ma di cambiamento della cifra etica”. “Se lei mi chiede se stiamo stravolgendo il sistema pensionistico le dico di no, perché funziona bene” così il ministro dell’Economia risponde a una domanda relativa a eventuali interventi sulle pensioni nel quadro della manovra, sottolineando
che “abbiamo il sistema previdenziale più stabile d’Europa”.

Per quanto riguarda le misure di riduzione
dei costi della politica, al centro del dibattito in questi giorni, Tremonti commenta: “Ho sentito parlare
di tagli agli stipendi dei parlamentari dell’ordine del 5%. Mi viene da sorridere. Per me è solo un aperitivo…”.
L’appello del Capo dello Stato sulle carceri.