Berlusconi- Fini, nuova tensione. Premier: «Basta contracanto»

FIRENZE – Gianfranco Fini lancia un avvertimento sul federalismo chiedendo di non avere fretta per non mettere in gioco la ‘coesione’ sociale. Il presidente della Camera parla durante la lectio magistralis tenuta all’Università di Firenze; Silvio Berlusconi gli risponde, a distanza, intervistato da Bruno Vespa per il suo ultimo libro, dicendo basta a chi fa in continuazione il ”controcanto” ad un governo e ad un maggioranza che lo hanno eletto, cosa inaccettabile per una carica istituzionale ”super partes”.


Primo step finiano, una citazione dal Capo dello Stato: ”Non c’è alternativa al crescere insieme. Nord e Sud non possono che crescere insieme e il Parlamento si farè garante di questo obbiettivo”. Si parla di una riforma in senso federale che ”deve avvenire non oscurando le differenze e marginalizzando i conflitti” con un ”ampio confronto pubblico tra le diverse visioni”.


Dai Padri costituenti alla celebrazione della Carta repubblicana, dal sistema delle autonomie che non si deve contrapporre all’unità, dalla pluralità alla garanzia di ”prestazioni essenziali a tutti i cittadini” fino all’ esortazione alla Bicamerale.


– Nessuna fretta nell’esame dei decreti delegati – sostiene Fini -, c’è in gioco la coesione sociale.


Un invito, esplicito, a non farsi spingere avanti dall’euforie della Lega nord. Il presidente della Camera costruisce la sua lectio magistralis secondo paletti precisi: federalismo (e appello alla Bicamerale a non farsi trascinare dall’entusiasmo leghista), centralità del Parlamento, Unità d’Italia. Di qui non si scappa.


Fini, con grande serenità, si concede anche una constatazione sul carattere di Camillo Benso conte di Cavour.


– Fu padre dell’Unitù d’Italia ma non soffrì mai di cesarismo – commenta -. Lui, che tenne sempre in considerazione il ruolo del Parlamento tanto da affermare che la sola rappresentazione del popolo si trova in questa Camera.


Ma Berlusconi dice che non intende litigare-


– Ll’ho detto a Fini, per litigare bisogna essere in due – afferma il premier -. Però è incompatibile fare il controcanto alla maggioranza che lo ha eletto.


Un ‘controcanto’ che Berlusconi definisce anche ‘atteggiamento’. Anche se questo ”atteggiamento” – spiega – non avrà ripercussioni sul governo e sul partito della libertà”. E alla fine, è tempo di togliersi l’ennesimo sassolino dalla scarpa.


– Nessuno dei temi evocati da Fini è mai stato proposto nelle nostre riunioni nè portato in discussione nell’Ufficio di presidenza, nè comunicato a me come presidente del Popolo della Libertà o ai tre coordinatori nazionali – dice Berlusconi -. Nemmeno a Ignazio La Russa che pure ha sempre avuto contatti regolari e frequenti con il presidente della Camera.


Nel corso della lezione all’Università di Firenze Fini ha tracciato quelle che dovrebbero essere le linee guida del federalismo: Prima di tutto, deve garantire ”prestazioni essenziali” a tutti i cittadini in ogni territorio”.


– Il Parlamento – ha spiegato – è il luogo in cui deve essere affrontata la necessità di fondere i valori che sono ricordati dal 150/o anniversario dell’Unità d’Italia e la necessità di una riforma in senso federale: ma questo deve avvenire non oscurando le differenze e marginalizzando i conflitti, con un ampio confronto pubblico tra le diverse visioni-