Bangkok, ripristinato l’ordine “Adesso la pacificazione”

Ad annunciarlo è stato il premier thailandese, Abhisit Vejjajiva, in un discorso televisivo in cui ha offerto un processo di riconciliazione nazionale, ma non le elezioni anticipate chieste dai fedelissimi del magnate Thaksin Shinawatra.

Finora era in piedi un’offerta di andare alle urne il 14 novembre, con un anticipo di più di un anno sulla scadenza naturale del gennaio 2012. Dopo due notti di coprifuoco nella capitale e in 23 province settentrionali, il governo ha promesso “un rapido ritorno alla normalità”.

Vejjajiva ha ammesso che il cammino e in salita e la prima sfida sarà quella di “superare le divisioni del Paese”. Il premier ha rilanciato il piano di riconciliazione nazionale presentato a inizio maggio che prevede basato su “partecipazione, democrazia e giustizia”. “State certi che il governo ha ogni intenzione di portare avanti il Paese, sulla via della ripresa”, ha assicurato Abhisit.

Intanto a Bangkok spuntano nuovi morti nelle violenze seguite alla resa delle camicie rosse, mercoledì scorso. Nove cadaveri sono stati individuati nelle rovine di Central World, il più grande centro commerciale del Paese distrutto dall’incendio appiccato dai manifestanti. Per il futuro resta da vedere se il governo vorrà aprire un dialogo con l’ex premier Thaksin Shinawatra che per molti osservatori è condizione imprescindibile per stabilizzare il Paese. Centinaia di militanti delle camicie rosse sono già rientrati nel nord della Thailandia, dove sono stati accolti come eroi e hanno promesso di non abbandonare la lotta.