Napolitano: «I sacrifici siano equi»

WASHINGTON – Ciò implica ‘’sacrifici’’, decisioni chiare e comprensibili, una ripartizione equa tra i cittadini, e decisioni responsabili in Parlamento da parte della maggioranza. Nel rispetto dei ruoli, sarebbe auspicabile che le opposizioni partecipassero a scelte fatte nell’interesse collettivo. Lo ha detto Giorgio Napolitano che si trova a Washington, dove oggi incontrerà Barack Obama.


Le difficoltà della moneta europea e le misure per fronteggiarle, ha spiegato il presidente della Repubblica, sono al centro dell’attenzione anche negli Stati Uniti, e se ne parlerà durante il colloquiio alla Casa Bianca. Napolitano si prepara all’incontro, ma tiene un orecchio puntato sull’Italia, dove si stanno definendo i contenuti della manovra economica. Scelte delicate che non possono essere indolori e che rischiano di creare tensioni sociali.

Prima di partire da Roma, Napolitano ha parlato nuovamente con il ministro Giulio Tremonti, che giovedì sera al Quirinale, accompagnato dal sottosegretario Gianni Letta, gli aveva già illustrato le linee generali del pacchetto in via di definizione.

Ieri, al termine della visita alla National Gallery of Art, Napolitano ha sostato davanti al bassorilievo che ricorda il sacrificio della brigata di volontari afro-americani 54/ma Massachusetts, massacrata durante la Guerra Civile, un monumento di grande significato simbolico. Quando gli è stato chiesto, in inglese, se la tempesta che sta creando difficoltà alla moneta europea richieda anche in Italia scrifici e a chi tocca sopportarli, Napolitano ha risposto senza pensarci due volte, parlando a sua volta in inglese delle scelte che riguardano anche l’Italia.
Ha detto che in tutta Europa sono necessarie misure incisive. Servono ‘’a rendere più solide le finanze pubbliche riducendo il debito accumulato’’

. E ha usato una parola pesante, che dai lontani anni dell’austerità, raramente viene usata: ‘’sacrifici’’. Questa politica, ha detto implica sacrifici. Devono essere fatti, ed io mi auguro, ha aggiunto, che tutti lo capiscano (‘’I hope full comprension’’).
– Spero anche che siano distribuiti con equità fra la popolazione – ha sostenuto.
– Cosa pensa dei sindacati che scendono in piazza contro questi piani? ‘
– Anche le proteste fanno parte della democrazia – ha risposto -. Quel che è importante è che le decisioni siano prese responsabilmente dal Parlamento, dalle forze di maggioranza, e anche, io spero, dall’opposizione, nell’interesse comune del Paese.