Manovra: stangata sui bonus dei manager

ROMA – Il redditometro per scovare chi ha un tenore di vita ”insostenibile” rispetto al reddito dichiarato, un’accelerata nella richiesta di pagamenti agli evasori per evitare che la società che non paga possa scomparire. E poi il ritorno della tracciabilità dei pagamenti, per evitare di sfuggire agli incroci del fisco, e – infine – l’arrivo di una stangata sui ‘bonus’ e le ‘stock option’ di manager e banchieri.


La lotta all’evasione è uno dei capitoli più incisivi della manovra messa a punto dal Governo. Tante le novità di rilievo. L’accertamento e l’emissione della cartella diventano contestuali dando sprint agli incassi. L’avviso di accertamento sarà immediatamente esecutivo con diversi risultati: le società che hanno evaso non possono ”evaporare” rendendo nullo l’accertamento, i rimborsi richiesti vengono subito bloccati (altra norma che viene rafforzata) e gli incassi sono velocizzati.


Norme specifiche sarebbero poi previste per accendere un faro su imprese che aprono e chiudono in un anno. Vengono poi potenziati gli strumenti per i cosiddetti ”accertamenti sintetici”. Il redditometro, per risalire al reddito guadagnato dallo stile di vita, viene aggiornato nei parametri: addio roulotte, contano invece le spese per aderire a club esclusivi, gli acquisti di mini-car, i soldi spesi in vacanze esotiche. Viene anche ridotta (dal 25 al 20 per cento) la soglia di scostamento oltre la quale scatta l’accertamento.


La lotta all’evasione potrà beneficiare del ritorno della tracciabilità. Il contante non potrà essere usato sopra i 5.000 euro (ma la soglia potrebbe salire a 7.500 euro) mentre sopra i 3.000 euro le comunicazione sull’Iva al fisco dovranno essere fatti per via telematica. L’equità sociale prevede poi un intervento sui grandi guadagni. Verrà così maggiorata del 10 per cento la tassazione sulle stock option – le azioni fornite in dote ai dirigenti delle società private – e quelle sui ”bonus” dei manager se eccedono del triplo la parte fissa della retribuzione.