Contro la marea nera Obama in pressing

Pressing di Barack Obama sulla Bp per chiudere la falla del pozzo petrolifero nel Golfo del Messico che sta provocando il più grave disastro ambientale nella storia degli Stati Uniti.

Ieri il colosso petrolifero britannico ha tentato di chiudere definitivamente la fuoriuscita di greggio versando una colata di cemento a 1.500 metri di profondità.

L’operazione “top kill”, come è stata ribattezzata, dovrebbe durare fino a due giorni. Prevede che la falla sia coperta con un getto di fango ad alta pressione e poi sigillata con un tappo in cemento. Per l’amministratore delegato del gruppo petrolifero, Tony Hayward, le possibilità di successo sono “intorno al 60- 70%” anche se c’è l’incognita di un’operazione complessa e mai tentata prima a simili
profondità.

Il presidente americano, sempre più preoccupato, si è sfogato in modo colorito. “Tappate
quel maledetto buco”, avrebbe urlato ai suoi collaboratori.

Venerdì Obama visiterà per la seconda volta inmeno di un mese a Louisiana per valutare i danni e seguire le operazioni per bloccare la falla. A breve la Casa Bianca annuncerà requisiti di sicurezza più stringenti per le trivellazioni petrolifere offshore.


Le misure includeranno con tutta probabilità un rafforzamento delle ispezioni sugli impianti di perforazione
e garanzie per la sicurezza degli impianti di contenimento.

L’ad di Bp, Tony Hayward, ha dichiarato in
un’intervista alla Cnn che nel rapporto che sta per consegnare alle autorità Usa si afferma che l’incidente “fu
dovuto a tutta una serie di problemi tecnici” tra cui un guasto che per tre volte bloccò il “blowout preventer”, il
meccanismo per la messa in sicurezza dei pozzi in caso di emergenza. Intanto un oleodotto della Bp in Alaska è stato chiuso in seguito a una perdita di greggio dovuta ad alcuni inconvenienti tecnici. La decisione è stata presa dopo che migliaia di barili di petrolio si sono riversati in un contenitore di emergenza
durante un test dei comandi anti-incendio alla stazione di pompaggio numero 9, 160 chilometri a sud di Fairbanks.

Un problema tecnico ha fatto aprire le valvole di scarico. Non ci sono stati feriti, ma i 40 tecnici che lavorano nella stazione sono stati evacuati. Per la Bp c’è anche un’altra grana: alcuni pescatori ch aveva reclutato in Louisiana per collaborare all’operazione di contenimento della marea nera
hanno lamentato problemi respiratori e nausea per la prolungata esposizione a petrolio e solventi. Intanto si
è appreso che l’agenzia federale che regola e controlla le trivellazioni off-shore negli Stati Uniti ignorò a più riprese gli avvertimenti sui rischi ambientali nel Golfo del Messico lanciati dai consulenti scientifici dell’Amministrazione.