Berlusconi: «Riequilibra il potere delle toghe politicizzate»

ROMA – ”Sui miei processi con giudici super partes io non ho alcuna preoccupazione. Quei processi però sono la vera anomalia italiana: le aggressioni pretestuose e a getto continuo contro un presidente del Consiglio che ha giurato la sua innocenza in processi che non hanno fondamento alcuno». Lo afferma Silvio Berlusconi, in una conversazione contenuta nell’ultimo libro di Bruno Vespa, a proposito delle proprie vicende giudiziarie.

– Nessuno di questi processi politici può portare a una condanna – sostiene -. Sono semplicemente processi costruiti sul nulla per inchiodare il presidente del Consiglio sulla graticola mediatica. Questo è il vero scandalo. Una magistratura politicizzata che usa i processi come strumento di lotta politica contro chi è stato eletto democraticamente dalla maggioranza degli italiani.


Vespa ha quindi affrontato con il premier la questione del legittimo impedimento del presidente del Consiglio a presenziare ai processi a suo carico durante il mandato, la cui approvazione sembrava aver riposto in archivio la legge destinata ad accorciare la durata dei processi.


Il presidente del Consiglio – si legge nell’anticipazione del libro di Vespa – non sembra tuttavia avervi rinunciato.


– Il provvedimento approvato al Senato sulla ‘ragionevole durata del processo’, che non è affatto breve (può durare purtroppo fino a 15-16 anni, nei casi peggiori) – dice Berlusconi a Vespa – consentirà di fissare una data limite, oltre la quale non si potrà più continuare nella finzione di una giustizia giusta. Dai limiti introdotti – ricorda – sono esclusi i reati più gravi, come mafia, terrorismo, criminalità organizzata, e questo dovrebbe dare a tutti le necessarie garanzie circa un provvedimento che non significa né impunità, né amnistia mascherata. Ricordiamoci – prosegue il premier – che i procedimenti arretrati, tra penale e civile, sono quasi 9 milioni. E che i tempi della nostra giustizia sono talmente lenti che l’Italia è al 156/mo posto su 180 considerati da una classifica stilata dalla Banca Mondiale, una graduatoria che ci vede dietro perfino a diversi Paesi africani. E’ proprio per la lentezza della nostra giustizia civile che molti investitori stranieri non vengono in Italia. Come si può attendere più di dieci anni per farsi rimborsare un credito? E’ una vergogna che vogliamo cancellare. Prima ci riusciremo – conclude – meglio sarà per tutti.


Sempre nel libro di Vespa, il premier poi sostiene che ”nessuno ha mai pensato di sottoporre i pm al potere politico ed è solo l’ultima delle accuse che ci vengono lanciate per metterci i bastoni nelle ruote”.


– Occorrera’ dunque mettere mano alla Costituzione?, chiede Vespa.


– Sicuramente – risponde il presidente del Consiglio -. Questi cambiamenti presuppongono una riforma della giustizia di tipo costituzionale, che porterò a cambiamenti non più rinviabili. Per esempio, non più un solo Csm, ma due distinti organismi, uno per gli ”avvocati dell’accusa” e uno per ”i giudici” che giudicano. Questo si legherà al fatto che le carriere, e non solo le funzioni, saranno separate. Il risultato dovrà essere tale da porre sullo stesso livello l’avvocato dell’accusa e quello della difesa, mentre oggi non è così.


Berlusconi sottolinea che il paese si è trovato davanti a «un potere privo di contrappesi, che purtroppo abbiamo visto all’opera anche nelle recenti elezioni regionali, quando le toghe politicizzate hanno dettato i tempi e perfino i contenuti della campagna elettorale».