Onu, in Italia non sia solo un problema di sicurezza

GINEVRA – -Nel marzo scorso, ho condotto la mia prima visita in Italia dove ho avuto discussioni aperte con il governo sulla situazione nel Paese dei migranti, dei richiedenti asilo e dei Rom. Ho espresso preoccupazione per il fatto che i migranti e i Rom siano trattati come un problema di sicurezza piuttosto che porre l’accento su una politica di integrazione sociale – ha detto Pillay parlando in apertura della 14/a sessione del Consiglio dell’Onu sui diritti umani -. Ho inoltre discusso l’importanza di creare una Istituzione nazionale sui diritti umani per promuovere e proteggere i diritti fondamentali.

Immediata la replica dell’Italia che ha preso la parola nel corso del dibattito seguito al discorso dell’Alto commissario. Lungi dall’essere guidata da considerazioni esclusivamente di sicurezza, la politica italiana di immigrazione riconosce ‘’il contributo degli immigrati all’economia e alla società italiana’’ e mira alla piena integrazione sociale, ha affermato il delegato italiano.

La lotta contro i gruppi criminali che traggono profitto dalla tratta di esseri umani e dallo sfruttamento di lavoratori stranieri è parte di una strategia più globale, in favore della coesistenza sociale e di cooperazione con l’Ue ed i Paesi di origine e di transito degli immigrati, ha aggiunto. L’Italia ha inoltre espresso l’impegno del Paese a migliorare la situazione delle comunità Rom e ad eliminare gli atteggiamenti discriminatori nei suoi confronti.

Riunito fino al prossimo 18 giugno, il Consiglio è chiamato ad adottare i documenti finali della sessione di febbraio del Gruppo dell’Onu incaricato dell’Esame periodico universale dei Paesi membri, sessione durante la quale è stata discussa la situazione dei diritti umani in 16 Paesi, tra cui l’Italia.