Anm da Letta: «Tagli iniqui» Anche i magistrati scioperano

ROMA – L’annuncio della linea dura è stata data al termine di un incontro che i rappresentanti di tutte le magistrature hanno avuto con il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Gianni Letta.

-Non ci sono spazi di mediazione, siamo pronti allo sciopero – hanno dichiarato i vertici dell’Associazione nazionale magistrati, dando per ‘’sicura’’ la convocazione di un’astensione dal lavoro, accompagnata anche da altre forme di protesta, a cominciare da uno sciopero bianco. Una prospettiva che impensierisce il governo: non è un caso che una nota di Palazzo Chigi diffusa al termine dell’incontro sottolinea che Letta ha manifestato ‘’particolare attenzione e preoccupazione per le questioni illustrate’’ dai magistrati, assicurando che ‘’le rappresenterà in tutte le sedi istituzionali”.

Mentre il Pdl, con il portavoce Daniele Capezzone, giudica ‘’grave’’ la decisione dell’Anm, che ‘’anzicè contribuire con qualche sacrificio’’, difende ‘’una condizione privilegiata’’. Per i vertici dell’Anm si è trattato quasi di una scelta obbligata, dopo che sabato il ‘’parlamentino’’ delle toghe aveva congelato lo sciopero e le altre forme di protesta proprio in vista dell’incontro di oggi e nella speranza di un ripensamento del governo.

Nei giorni scorsi le toghe si erano rivolte anche al capo dello Stato, inviandogli un documento in cui tra l’altro sostenevano l’incostituzionalità della manovra, perchè ‘’mina’’ la loro indipendenza visto che tocca il meccanismo di adeguamento delle loro retribuzioni, che è stato previsto proprio per evitare che i giudici debbano contrattare con il governo di turno. Ma l’incontro di ieri, accompagnato dalla notizia che Giorgio Napolitano aveva apposto la sua firma alla manovra, ha fatto capire che non c’erano più spiragli.

– Abbiamo preso atto della conferma di misure che giudichiamo inique e irragionevoli – ha riferito a fine incontro il presidente dell’Anm Luca Palamara, mentre il segretario Giuseppe Cascini ha parlato di una ‘’particolare volontà di punire la magistratura italiana’’.

– Avevamo detto sin dall’inizio che siamo pronti ad accettare i sacrifici necessari per far fronte alla grave crisi – ha commentato -, purché caratterizzati dall’equità rispetto ad altre categorie. E invece, in questa manovra pagano in pochi, i magistrati più degli altri, e tra loro soprattutto quelli più giovani.

Lo sciopero e altre iniziative di mobilitazione saranno proclamati sabato prossimo dal parlamentino dell’Anm. Magistratura Indipendente, l’unica corrente all’opposizione della giunta guidata da Palamara, vorrebbe una protesta immediata.

Considerato, però, che per l’astensione del lavoro è previsto un preavviso di dieci giorni e che con la protesta i magistrati sperano di incidere ancora sulla manovra, che dovrà essere convertita in legge dal Parlamento, è presumibile che la data dello sciopero potrebbe essere fine giugno. Prima, però, partirebbero le altre forme di mobilitazione: assemblee negli uffici giudiziari e forme di sciopero bianco per ‘’dimostrare cosa avverrebbe se i magistrati smettessero di sacrificarsi, svolgendo attività non dovute per far funzionare la macchina giudiziaria’’.