Santos vs Mockus: estensionismo al 50 per cento

BOGOTÀ – Per conoscere il nome del prossimo presidente bisognerà però attendere il ballottaggio del 20 giugno. Il candidato del Partido de la Ue ha avuto una valanga di voti, quasi sette milioni, pari al 47%, Mockus non ha superato i 3,1 milioni (22%): “l’ondata verde” che l’ex sindaco di Bogotà aveva promesso ai suoi sostenitori, soprattutto giovani, è rimasta solo un sogno.

Santos va al ballottaggio con un bottino di voti di 6.8 milioni, come prima di lui Uribe. Importante sottolineare che gli aventi diritto erano 28 milioni.

Quello di ieri è stato in altre parole un risultato a sorpresa, visto che per giorni Santos e Mockus erano di fatto appaiati, con il 35% delle preferenze, secondo quanto affermavano gli istituti di sondaggio, oggi al centro delle critiche e delle ironie dei colombiani. Il paese ha in altre parole scelto l’esperienza e le politiche portate avanti dal “successore” designato di Uribe, soprattutto nel campo dell’economia e della sicurezza, visto che Santos è stato ministro sia del commercio e delle finanze sia, questi ultimi anni, della difesa.

Proprio da quest’ultimo dicastero, ha guidato una lotta senza tregua – molto criticabile per i metodi impiegati – contro la guerriglia delle Forze armate rivoluzionarie della Colombia.

La coppia Uribe-Santos ha portato a termine prima “l’operazione scacco”, liberando con l’esercito una serie di ostaggi tra i quali Ingrid Betancourt, poi “l’operazione fenix” ordinata da Santos che portò all’uccisione di 24 persone, tra cui il guerrigliero Raul Reyes.

Fu in questa occasione, nel marzo 2008, che il governo equadoriano ruppe le proprie relazioni diplomatiche con la Colombia di Uribe. L’operazione fu vista come una intromissione nel territorio dai risvolti prevedibilmente sanguinosi, ed ancora oggi su Santos pende un’accusa di omicidio per quest’operazione.
Nell’apertura del discorso con cui ha salutato i simpatizzanti, Santos ha subito “ringraziato Dio”. Poi ha dedicato la sua vittoria a Uribe, il grande alleato di Washington nell’America Latina.