Festa del 2 Giugno, Napolitano: «È necessario un grande sforzo, fatto anche di sacrifici»

ROMA – Per la festa della Repubblica, che è anche la festa dell’unità degli italiani, Giorgio Napolitano
accoglie quasi duemila illustri ospiti nei Giardini del Quirinale per il tradizionale ricevimento, fa gli auguri a
tutti i cittadini (‘’buon 2 giugno a tutti!’’) e lancia un ennesimo appello ad affrontare il ‘’colpo di coda della crisi’’ econo- Il capo dello Stato, in occasione della Festa della Repubblica, lancia il suo appello all’unità
per «aprire all’Italia una prospettiva di sviluppo più sicuro e più forte» mica, questa ‘’crisi difficile’’,
con chiara consapevolezza degli sforzi e dei sacrifici da fare e dell’atteggiamento che si richiede,
oggi più che mai, alla classe politica dirigente per giungere a scelte responsabili attraverso un confronto costruttivo, evitando uno scontro fine a se stesso.

Un appello subito apprezzato dal presidente del Senato
Renato Schifani, dal vice presidente dei deputati Pdl Maurizio Lupi e dal sindaco di Torino Sergio Chiamparino.
Napolitano ha parlato soppesando le parole, in un tono che rivela la serietà del momento, che
lascia trasparire la sua preoccupazione.

Teme che, come è avvenuto altre volte, chi sta al governo
cerchi di non bere l’amara medicina, cerchi di rinviare misure non rinviabili, o cede alla tentazione di scaricare pesi eccessivi sui più deboli. Teme allo stesso tempo che chi sta all’opposizione o sul fronte sindacale cerchi invece di trincerarsi dietro la protesta, la propaganda e le questioni di principio. Non è il
momento di recitare questo gioco delle parti

. Il confronto tra le opposte parti politiche, ammonisce Napolitano, non deve ‘’produrre solo conflitto, soltanto scontro fine a sé stesso’’, ma decisioni segnate da ‘’un
forte senso delle responsabilità cui fare fronte. Si discutano in questo spirito le decisioni che sono all’ordine del giorno; si scelga in questo spirito, nel Parlamento, nelle istituzioni regionali e locali e nella società, tra
le diverse proposte che si dovranno liberamente esprimere’’.

E aggiunge: nessuno si illuda che basta
una finta manovra. ‘’Serve un grande sforzo, fatto anche di sacrifici’’, per risollevare le sorti dell’economia e risolvere i problemi delle famiglie e dei giovani, ‘’per crescere di più e meglio’’. Noi italiani possiamo farlo,
aggiunge il capo dello Stato, se ci muoviamo con la forza, la coesione e la solidarietà di una nazione unita che si avvia a celebrare il 150.mo anniversario. Come? ‘’In questo momento – spiega il presidente della
Repubblica – sentirsi nazione unita e solidale, sentirsi italiani, significa riconoscere come problemi
di tutti noi quelli che preoccupano le famiglie in difficoltà, quelli che nei giovani suscitano, per effetto della precarietà e incertezza in cui si dibattono, pesanti interrogativi per il futuro. Parlo dei problemi del lavoro
e della vita quotidiana, dell’economia e dellagiustizia sociale.

“Stiamo attraversando, nel Mondo
e in particolar modo in Europa, una crisi difficile: occorre dunque un grande sforzo, fatto anche di sacrifici, per aprire all’Italia una prospettiva di sviluppo più sicuro e più forte. Per crescere di più e meglio, assicurando
maggiore benessere a quanti sono rimasti più indietro, l’Italia deve crescere tutta, al Nord e al Sud. Si deve, guardando ai giovani, promuovere una migliore educazione e formazione, fare avanzare la ricerca scientifica
e tecnologica, elevare la produttività del nostro sistema economico: solo così si potrà creare nuova
e buona occupazione’’.