No alle adozioni per coppie ‘razziste’

In questi casi il magistrato, non solo non deve convalidare decreti di adozione che contengono simili esclusioni discriminatorie, ma deve mettere in discussione la capacità stessa della coppia razzista a candidarsi per l’adozione in generale. Lo ha deciso la Cassazione nella sentenza riferita al caso di una coppia siciliana che voleva adottare solo bimbi di razza europea.

Con il deposito di questa decisione le Sezioni Unite della Cassazione hanno accolto il parere della Procura della Suprema Corte che, come si era appreso lo scorso 28 aprile, aveva chiesto che fossero messe al bando dal nostro ordinamento i decreti di adozione contenenti indicazioni sull’etnia dei minori.

La Procura di Piazza Cavour era stata sollecitata da un esposto dell’Aibi – Associazione amici dei bambini – che da anni lotta contro i decreti razzisti. “Il giudice – sottolinea la sentenza scritta dal consigliere Maria Rosaria San Giorgio – oltre ad escludere la legittimità delle limitazioni poste dai richiedenti alla disponibilità all’adozione in funzione dell’etnia del minore, dovrà porsi il problema della compatibilità della relativa indicazione con la configurabilità di una generale idoneità all’adozione”.

Insomma, coloro che vogliono solo bimbi di tipo ‘europeo’ non hanno le carte in regola per fare mamma e papà. Inoltre, la Cassazione batte il tasto sulla necessità che i servizi sociali diano formazione adeguata alle coppie che intraprendono le procedure di adozione internazionale per guidarle verso “una più profonda consapevolezza del caratteresolidaristico, e non egoistico, della scelta dell’adozione e prevenire opzioni di impronta discriminatoria”.