Berlusconi cerca la sponda del Colle, nessuno strappo con Fini

ROMA – Silvio Berlusconi opta per una strategia della fermezza, ma anche della cautela per cercare di sciogliere i diversi nodi politici che si trova davanti, a cominciare dalla riforma delle intercettazioni e dalla manovra, entrambe alla difficile prova dell’esame parlamentare. Una strategia cominciata alla parata del 2 Giugno, nel corso della quale il presidente del Consiglio, seduto accanto a Giorgio Napolitano, ha modo e occasione di scambiare opinioni e impressioni con il capo dello Stato sui temi di attualità politica.


Impossibile sapere se i due abbiano parlato di intercettazioni o di manovra. L’impressione, comunque, è che ci sia un buon feeling. Ad ogni modo, su entrambe le questioni, il presidente della Repubblica interverrà poco dopo, chiedendo che il provvedimento per regolamentare le intercettazioni sia ‘’più accettabile per tutti’’ e precisando che sulla manovra la responsabilità di assicurare equità spetta al governo. E proprio questi due punti, insieme al rapporto con l’ex leader di An, sono al centro del vertice che Berlusconi presiede a Palazzo Grazioli con i massimi esponenti del Pdl.


Sulle intercettazioni, il premier rassicura il Quirinale, ma anche i finiani, circa la possibilità di ulteriori ritocchi al testo. In sostanza, pur ribadendo la necessità di varare un giro di vite contro gli abusi, il premier apre all’ipotesi di miglioramenti (in particolare sulla norma transitoria, finita nel mirino del presidente della Camera) ma senza stravolgere il testo messo a punto in Senato. Anche sulla manovra, la linea di Berlusconi appare in sintonia con quella chiesta dal Quirinale: il premier ribadisce che il testo è tutt’ora modificabile nel corso del passaggio parlamentare, anche se il saldo dovrà inderogabilmente restare di 24 miliardi di euro.


Una linea che presumibilmente Berlusconi ha illustrato anche al ministro dell’Economia, in un faccia a faccia a Palazzo Grazioli tenutosi all’ora di pranzo. Fissati questi paletti, soprattutto nei confronti del ministro dell’Economia, il Cavaliere ha di nuovo preso in considerazione l’idea di spiegare agli italiani contenuti e ragioni dei sacrifici previsti nelle misure.


‘’Si è detto pronto a fare un intervento importante in Aula per illustrare al Paese la manovra’’ riferisce una fonte presente al vertice di Palazzo Grazioli, precisando però che una decisione in questo senso non è ancora definitiva.


Quanto al rapporto con Fini, la posizione emersa da via del Plebiscito ricalca quella decisa nel corso della direzione nazionale: l’indirizzo politico del Pdl viene deciso all’interno degli organi del partito preposti a questo scopo. Se necessario anche a maggioranza. Un modo per mettere l’ex leader di An con le spalle al muro, soprattutto sulle intercettazioni.


‘’Se dovesse rompere, sarà lui ad assumersene la responsabilita’’’, riferisce un dirigente del Pdl. A questo scopo, è stato convocato un ufficio di presidenza per martedì mattina, dove si discuterà proprio del testo in esame a palazzo Madama. Nel corso del vertice, ad ogni modo, Berlusconi ha insistito molto anche sulla ripresa dell’attività del partito: con eventi pubblici sul territorio, anche a livello locale, per spiegare il lavoro del governo, ad esempio sulla manovra.