Fmi: «Ora con la manovra le stime dell’Italia in linea con le nostre»

NEW YORK – Con la manovra le autorità italiane hanno rivisto le stime sul pil, che ora sono in linea con quelle del Fondo Monetario Internazionale (Fmi) e della Commissione Europea. La precisazione arriva dallo stesso Fondo che mette in evidenza come ‘’le considerazioni contenute nel rapporto integrale’’ sullo stato di salute dell’Italia, l’Article IV pubblicato ieri sul sito dell’istituto di Washington, ‘’sono state rese obsolete dalle misure già prese dal Governo italiano’’.

‘’L’Article IV del Fondo monetario internazionale sull’Italia è dell’11 maggio 2010. Conseguentemente – afferma il Tesoro – non tiene conto (non poteva tenere conto) del Decreto approvato dal Consiglio dei Ministri il 25 maggio 2010. Decreto sul quale lo stesso Fmi si è successivamente espresso in termini fortemente positivi’’.

– Il Rapporto non tiene conto della manovra – spiega Arrigo Sadun, responsabile per l’Italia al Fmi – e degli aggiustamenti alla crescita previsto dal governo, la cui stima del pil è ora in linea con quelle del Fondo e della Commissione Europea.

Il rapporto integrale pubblicato ieri è stato stilato nelle settimane precedenti alla manovra e ‘’non può essere modificato.

– L’unica cosa che il Fmi può fare – spiega – è una nota aggiuntiva che esprime la posizione ufficiale del Fmi dopo che il rapporto è stato discusso dal board dell’organismo di Washington.
Il riferimento è quindi alla nota pubblicata dal Fmi il 26 maggio scorso, in cui viene previsto che il pil italiano si espanderà nel 2010 dello 0,8%, a fronte di un deficit al 5,2% e un debito pubblico al 118,6% e viene ‘’elogiata fortemente’’ la manovra appena varata, che punta al raggiungimento di un deficit-pil sotto il 3% nel 2012.

Nel documento il Fmi, apprezzando ‘’i progressi compiuti’’ sul fronte delle riforme strutturali, ha invitato le autorità italiane ad andare avanti con ‘’un programma più ambizioso’’ così da affrontare e risolvere le debolezze strutturali italiane e aumentare il potenziale di crescita. Il sistema finanziario italiano – constata il Fmi – ha ‘’resistito alla crisi globale relativamente bene. In ogni caso le banche potrebbero trovarsi ad affrontare’’ diverse sfide nel medio termine ‘’a causa della debolezza dell’economia, delle future regole internazionali che richiedono maggiore capitale e per le continue turbolenze nell’area euro. Le autorità – è l’invito del Fondo – dovrebbero continuare a ‘’incoraggiare le banche a rafforzare il capitale’’.

Il rapporto integrale pubblicato ieri sul sito del Fondo si riferisce alla discussioni avute con le autorità italiane fino al 30 marzo e si basa sulle informazioni disponibili al momento. Il rapporto delle staff è stato completato l’11 maggio 2010 e riflette il punto di vista dello staff ‘’che non è necessariamente quello del board del Fondo’’.