Crisi, l’Italia guida la crescita europea

BRUXELLES – La ripresa dell’economia europea prosegue ma resta molto timida. La conferma arriva dai dati di Eurostat sul Pil del primo trimestre 2010, rimasto invariato rispetto agli ultimi tre mesi del 2009: +0,2%. A sorpresa a fare da traino è l’Italia, cresciuta più della media Ue: +0,5%, meglio di Germania, Francia e Regno Unito.

Lo scenario generale non è proprio esaltante, anche perchè tutti gli Stati membri si apprestano a risanare con vigore le proprie finanze pubbliche, accelerando il taglio sia dei deficit accumulati in questi due anni di crisi sia della spesa pubblica, anche quella per gli investimenti. Questo genera molte preoccupazioni sul fronte della crescita, con una ripresa già fragile che potrebbe essere definitivamente vanificata.


E’ proprio l’allarme che è stato lanciato anche dai sindacati europei, nel corso di un incontro col presidente della Commissione Ue, Josè Manuel Barroso. Allarme per una bassa crescita che potrebbe avere pesantissime conseguenze sociali, rendendo strutturale una disoccupazione arrivata a livelli record.


A discuterne saranno i ministri delle finanze europei che si ritroveranno a Lussemburgo lunedi’ e martedì per le riunioni dell’Eurogruppo e dell’Ecofin, con la presenza del ministro dell’Economia, Giulio Tremonti. Tra i punti all’ordine del giorno l’esame delle manovre taglia-deficit prese innanzitutto da Spagna e Portogallo, i Paesi dopo la Grecia considerati più a rischio. Probabile uno scambio di vedute anche sulle misure prese da altri Paesi, come l’Italia. Il problema da risolvere per i ministri dei 27 resta dunque quello di coniugare rigore sul fronte dei conti e crescita. Secondo i dati di Eurostat nei primi tre mesi dell’anno – quando gli Usa sono cresciuti dello 0,8% e il Giappone dell’1,2% – il Pil di Eurolandia e della Ue è rimasto stabile su livelli che gli osservatori definiscono ‘asfittici’: uno 0,2% che – tra le più grandi economie europee – viene superato solo dall’Italia (+0,5%), che torna a crescere dopo gli ultimi tre mesi del 2009 in cui aveva chiuso con un -0,1%. E fa meglio di Francia (+0,1%), Germania (+0,2%) e Regno Unito (+0,3%). Anche se nel caso di Parigi e Berlino il Pil mette a segno il quarto trimestre consecutivo in terreno positivo. Torna il segno piu’ anche davanti al Pil della Spagna (+0,1%), mentre la Grecia resta in recessione (-0,8%). A trainare la timida crescita della zona euro nei primi tre mesi dell’anno, secondo i dati di Eurostat, sono state soprattutto le esportazioni (+2,5%), mentre le importazioni sono cresciute del 4%. La spesa per i consumi delle famiglie è invece diminuita dello 0,1%, segno di una domanda interna ancora debole. In calo anche la spesa per investimenti (-1,1%), compresi quelli in ricerca e innovazione, vitali per aumentare il tasso di crescita potenziale delle economie europee.