Casini attacca Di Pietro Idv: «Il solito Dc»

ROMA – Pier Ferdinando Casini usa il bastone e la carota nel dialogo con il Cavaliere: da un lato conferma di essere pronto ad un confronto sulla manovra, pur dicendosi contrario a qualsiasi ipotesi di condono edilizio; dall’altro si smarca dall’Idv, rifilando un colpo basso ad Antonio Di Pietro (definito uno ‘’sciacallo’’) che di certo non dispiacerà al premier. Attacco che scatena l’immediata reazione dell’Italia dei Valori che si schiera in difesa del suo leader e accusa il leader centrista di ‘’viltà democristiana’’.


Se Berlusconi la smette di fare ‘’propaganda’’, visto che ‘’noi non abbiamo insultato nessuno’’, l’Udc è pronta ad ‘’accogliere’’ l’apertura del premier sulla manovra, spiega Casini, ospite di Maria Latella su Sky Tg24. A condizione, però, che le correzioni non si traducano in un ‘’nuovo condono’’, perchè i centristi non sono disposti ad accettare un nuovo colpo alla legalità. Anche sulle intercettazioni Casini ha qualcosa da ridire: l’ipotesi del cosiddetto ‘comma Ghedini’, infatti, non gli piace. Così come non lo convince la proposta di Tremonti sull’autocertificazione per le pmi, non perchè l’idea sia sbagliata, anzi, ma perchè se comporta una modifica della Costituzione rischia di essere solo uno ‘spot’.


Sul piano politico, Casini ripropone la posizione dell’Udc.


– Non ci interessano uno, due o tre ministeri – commenta -. A Berlusconi chiediamo un atto politico.
In sostanza, spiega, il premier deve prendere atto che la maggioranza da sola non può fare quelle ‘’scelte impopolari’’ necessarie per uscire dalla crisi. L’unica soluzione dunque è quella di una ‘larga coalizione’ alla tedesca, con la maggioranza (Lega compresa) che si allarga a Udc e Pd, e Berlusconi che resta palazzo Chigi. E l’Idv? chiede la Latella.


– Di Pietro – è la secca replica di Casini – non è una forza politica responsabile, anzi: è uno sciacallo che costruisce la sua fortuna politica sulle disgrazie del Paese.


Quasi immediata la replica dell’Idv.


– Il ‘doppiopesismo’ di Casini è noto ed è inutile quasi sottolinearlo – attacca Felice Belisario.


– Casini farebbe bene a tacere, visto che la sua strategia consiste nella viltà di non scegliere da che parte stare – gli fa eco Luigi De Magistris.


Entrambi, dietro il leader centrista, vedono una strategia precisa dei ‘’poteri forti’’, come dimostra – secondo Belisario – il ‘’violento attacco’’ del Corriere della Sera a Di Pietro. A parte la controreplica dei centristi (per Rocco Buttiglione gli ‘’insulti’’ dimostrano la pochezza politica dell’Idv) è interessante notare la reazione del Pd: l’ulivista Franco Monaco definisce ‘’sconcertante’’ l’attacco di Casini, mentre l’ex popolare Giorgio Merlo si schiera a fianco del leader centrista. Segno che le acque intorno all’Udc si fanno sempre più agitate.