Intercettazioni, stralciata la norma sugli investigatori

Il Governo ha deciso di stralciare dal ddl intercettazioni la norma, che consentiva alla Presidenza
del Consiglio di opporre il segreto di Stato sulle intercettazioni riguardanti i servizi segreti e gli 007. La decisione è stata ufficializzata da Gianni Letta, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega per i servizi segreti.

“Mi sembra la soluzione migliore – scrive Letta – perché consentirà di affrontare il problema nel quadro più ampio di una eventuale revisione della legge 124”. Letta si spinge anche più in là ed
annuncia che “presto” la Commissione Granata concluderà i suoi lavori per quanto riguarda le modalità
di accesso ai documenti per i quali, dopo 30 anni, è venuto a cadere il segreto di Stato, in base proprio alla legge 124 di riforma dei servizi segreti, approvata durante il Governo Prodi.

E sull’eventuale riforma della legge 124, Letta aggiunge: “E lo faremo, d’accordo con il Copasir, nello stesso spirito di condivisione nel quale la legge è nata e con la quale è stata sin qui gestita.

È la riprova – conclude Letta – che quando alle inutili polemiche si sostituiscono la discussione ed il confronto serio e responsabile, non è difficile arrivare ad una soluzione per tutti ‘accettabile’ o addirittura condivisa”. Letta virgoletta l’aggettivo ‘accettabile’, usato mercoledì dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. In effetti l’appello del Capo dello Stato sembra avere dato risultati. Il Pdl ha annunciato nuovi emendamenti che modificheranno il ddl sulle intercettazioni. Massimo D’Alema, Presidente del Copasir, apprezza lo stralcio deciso dal Governo: “Do atto al Governo di avere compiuto una scelta ragionevole che conclude una tormentata vicenda.

Appare positiva la scelta del Governo di tenere fuori la materia dei servizi segreti, che per la sua delicatezza merita di essere affrontata in uno spirito bipartisan, dalle accese polemiche che stanno caratterizzando l’esame di un provvedimento così discutibile come quello sulle intercettazioni”.

Al Senato, intanto, è tregua armata. Tutti attendono di leggere nero su bianco gli emendamenti del relatore o del Governo con le modifiche annunciate ieri sul ddl intercettazioni. Il giorno della verità sarà martedì: alle 9 si riunirà l’Ufficio di Presidenza del Pdl, alle 12 la Commissione Giustizia del Senato, alle 16,30 l’aula di Palazzo Madama. Il Presidente del Senato Renato Schifani continua nella sua opera di mediazione. Il segretario dell’Udc, Pier Ferdinando Casini, è ottimista: “Un accordo al Senato si può fare”.