Marea nera, la Bp ci riprova

Bp spera di calmare un rabbioso Barack Obama, in arrivo in Louisiana per la terza volta da quando si è aperta la falla nella piattaforma petrolifera nel Golfo del Messico. La compagnia è ottimista -per l’ennesima
volta- sulle probabilità di successo dell’ultima operazione per tappare la falla petrolifera nel Golfo del
Messico.

“Dovrebbe funzionare”, ha detto il capo delle operazioni della compagnia, Doug Suttles, convinto
che nelle prossime ore si riuscirà a intercettare e fermare almeno “il 90% del flusso di greggio”.

Le squadre di BP sono riuscite a posizionare un tappo su un braccio flessibile del pozzo da cui fuoriesce greggio, nel Golfo del Messico.

Il numero uno del colosso petrolifero, Tony Hayward, ha affermato che ci vorranno “tra le 12 e le 24 ore” per sapere se l’operazione sia riuscita, ma ha ammesso che “c’è comunque un rischio” di insuccesso.

I tecnici sono riusciti, con una gigantesca cesoia manovrata da robot sottomarini, a tagliare la tubatura a 1.600 metri di profondità da cui fuoriesce il petrolio. Il taglio è però molto irregolare e per questo non è chiaro se il tappoimbuto che gli è stato apposto reggerà. L’imbuto, collegato a un tubo, dovrebbe permettere di pompare il petrolio verso una nave cisterna in superficie ma c’è il rischio che non sia stato posizionato correttamente.

La Bp sta anche lavorando alla realizzazione di due pozzi di soccorso per bloccare definitivamente la fuoriuscita, che però saranno operativi solo a metà agosto. Il presidente americano arriva in Louisiana mentre grumi di greggio si avvicinano alle coste della Florida e sono a pochi chilometri dalle famose spiagge di sabbia bianca di Pensacola. Obama ha rinviato le visite in Australia e Indonesia previste per la prossima settimana per seguire le operazioni di contenimento della marea nera nel Golfo del Messico. È la seconda volta che salta la visita del presidente americano in Indonesia, Paese in cui ha vissuto da ragazzo.

BP rispetterà gli impegni sul dividendo. Lo ha assicurato l’amministratore delegato della compagnia petrolifers, Tony Hayward, durante la conference call con gli azionisti. “Rispetteremo gli impegni con i nostri dipendenti e i nostri soci, compresi centinaia di migliaia di azionisti che confidano sui loro investimenti in BP – ha spiegato – per la loro sicurezza finanziaria e spesso anche per la loro pensione”. Hayward ha precisato che BP dispone di sufficiente cash per fronteggiare i costi. “Stiamo generando più del cash flow necessario – ha aggiunto – e faremo tutto il possibile per riportare il Golfo alla normalità nel più breve tempo possibile”.