Berlusconi: «Protezione Civile non andrà più all’Aquila»

ROMA – Nessuno della Protezione Civile ‘’si recherà piu’’’ all’Aquila e in Abruzzo fino a quando ‘’esisterà l’accusa di omicidio colposo’’: perchè qualcuno ‘’potrebbe sparare in testa’’ a Bertolaso e compagni. Silvio Berlusconi torna ad attaccare i magistrati ‘politicizzati’ e questa volta se la prende con quelli della procura dell’Aquila – il procuratore Alfredo Rossini e il sostituto Fabio Picuti – che hanno appena chiuso l’indagine sul mancato allarme prima del terremoto del 6 aprile, iscrivendo nel registro degli indagati con l’accusa di omicidio colposo sette membri della Commissione grandi rischi che si riunirono a L’Aquila sei giorni prima della scossa.

Pronta la reazione del Csm: la maggioranza dei consiglieri chiede l’intervento a tutela dei magistrati. Mentre Bertolaso nel pomeriggio ‘disubbidisce’ e va all’Aquila, dopo aver comunque avvertito Palazzo Chigi.
Quella dei pm aquilani è un’accusa ‘’assurda’’, secondo il premier, che mette a rischio l’intera opera della Protezione Civile in Abruzzo, ricostruzione compresa. Hanno creato un clima tale, è stato il suo ragionamento nel corso dell’ufficio di presidenza del Pdl, per cui la Protezione civile non può più mettere piede all’Aquila perchè rischia di essere aggredita dalla gente. Parole che hanno trovato conferma poco dopo quando il Cavaliere è intervenuto all’assemblea di Federalberghi.

– Ho pregato in questi giorni la Protezione Civile – ha detto – di non mandare più nessuno all’Aquila e in Abruzzo, con magari la scritta ‘Protezione civile’, perchè dopo che la magistratura abruzzese ha indagato per omicidio colposo i membri della protezione civile che non hanno saputo avvisare i cittadini del terremoto, se uno ha avuto qualcuno che è morto sotto le macerie e ha una mente fragile, magari gli viene in mente di sparargli un colpo in testa.

Parole pesanti alle quali, pur senza ‘’entrare in polemica’’, replica direttamente il procuratore dell’Aquila Rossini.

– Continuiamo a lavorare – sono le sue uniche parole – come al solito bene, velocemente e rispettando le leggi vigenti.

E le dichiarazioni del premier hanno un’eco anche al Csm. La maggioranza dei consiglieri (14 su 25) ha sottoscritto un documento per chiedere l’intervento a tutela ‘’dell’indipendenza, del prestigio dei magistrati e della funzione giudiziaria’’, per le toghe dell’Aquila che hanno messo sotto inchiesta la Protezione civile, ritenendo denigratorio ed offensivo quanto affermato dal presidente del Consiglio.

Duri i commenti dell’opposizione. Per Pier Luigi Bersani,
– Berlusconi sta mettendo le mani avanti perchè sa benissimo che, finito lo show – ha detto Pier Luigi Bersani -. L’Aquila è nel dramma. Anzichè cercare diversivi e fare vittimismi, lasci stare la magistratura, si occupi di fare il suo dovere davanti a della gente che ha subito un danno e un lutto cosè grave.

Secondo Massimo Donadi (Idv), ‘’siamo al delirio, Berlusconi è sempre più inaffidabile ed è arrivato al capolinea della sua avventura politica».

– Il premier – ha aggiunto – si lascia andare a pericolosissime affermazioni che avvelenano il clima e alimentano la tensione.

‘’Sconcertato’’ si dice il sindaco dell’Aquila Massimo Cialente.
– Non so proprio – aggiunge – come si possano dire certe cose…

A difesa di Berlusconi si schiera invece il presidente dell’Abruzzo, Gianni Chiodi, secondo cui ‘’si sta confondendo un tentativo di stigmatizzare l’operato della magistratura e di prendere le distanze da decisioni che Berlusconi non condivide, con una mancanza di rispetto verso la popolazione aquilana e verso un grande dolore che va invece considerato e che resta purtroppo immutato nel tempo.
Intanto, il capo della Protezione civile, Guido Bertolaso non segue il consiglio del suo premier. Il sottosegretario si è infatti recato all’Aquila dove aveva in programma già da tempo alcuni impegni tra cui un’iniziativa con alcune suore che gestiscono un’asilo.