Berlusconi: «Rai faziosa, tentato a non firmare»

ROMA – Parole che qualcuno ha definito scherzose e che hanno scatenato l’ira dell’opposizione ma sono poi state smentite dal portavoce Paolo Bonaiuti che assicura ‘’Mai pronunciate’’.

Dopo il caso Santoro, ieri è stato il giorno del reintegro, con riserva di Paolo Ruffini alla direzione di Raitre. E sulle complesse vicende Rai c’è stata anche l’attenzione del Quirinale anche se, a quanto si apprende in ambienti parlamentari, il Colle non entra nel merito perchè il tema è di competenza della Commissione di Vigilanza Rai e dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni. Intanto a Viale Mazzini il cda ha votato all’unanimità su proposta del dg Mauro Masi il reintegro di Ruffini che è temporaneo poichè si attende l’esito del ricorso Rai contro la decisione del giudice. L’appello è previsto il 16 luglio. Antonio Di Bella, viene ‘’temporaneamente assegnato alle dirette dipendenze del Direttore Generale’’.

Ma a tenere banco è il giallo sulle frasi pronunciate dal Cavaliere sulla Rai, in veste di Ministro dello Sviluppo economico ad interim. Ieri mattina il vertice del Pdl a palazzo Grazioli non era ancora iniziato quando il premier, parlando con alcuni presenti, sarebbe tornato ad attaccare l’informazione della Rai (‘’se non cambia e non smette di essere cosè faziosa contro la maggioranza sono quasi tentato di non firmare il contratto di servizio pubblico’’).

Qualcuno dei presenti assicura che si è trattato solo di una battuta. Pochi minuti e arriva la durissima reazione dell’Idv.

– Siamo stanchi delle minacce e dei ricatti del dittatorello Berlusconi – dice il portavoce Leoluca Orlando.
Rincara la dose Antonio di Pietro:

– E’ la prova che il problema non è solo il conflitto di interessi del proprietario di Mediaset ma la dimostrazione che siamo in uno stato fascista e piduista che impedisce all’Italia di essere democratica.
Anche Paolo Gentiloni del PD interviene nel dibattito assai critico:

– E’ ovvio che il proprietario di Mediaset non può firmare quel contratto diventando così anche sul piano formale l’interlocutore- controllore della Rai.

Mentre il vicepresidente dei senatori Pd Luigi Zanda si chiede ‘’fino a che punto l’Italia deve ancora sopportare livelli così spudorati di utilizzo privato dei poteri pubblici’’. Roberto Rao, capogruppo Udc in Vigilanza, auspica si sia trattato ‘’solo di voci’’ perche’ in caso contrario ‘’sarebbe l’espressione più clamorosa ed evidente del suo conflitto d’interessi’’.

Poi la smentita di Bonaiuti:

– Le frasi attribuite al Presidente Berlusconi in merito al contratto di servizio della Rai non sono mai state pronunciate. L’ipotesi in discussione era quella di legare la riscossione del canone alle bollette della luce.

E aggiunge il senatore Pdl Francesco Casoli, vicepresidente del gruppo:

– Un esercizio di malafede e pregiudizio tipico di chi, pur di attaccare l’avversario politico, basa le sue affermazioni addirittura su frasi mai pronunciate.

Il segretario della Fnsi Franco Siddi dice che ‘’se sarà conseguente a quello che ha detto sul servizio pubblico’’ chiameremo Berlusconi a rispondere del suo operato ‘’in ogni sede nazionale e internazionale’’.