Mini-province, alla fine arriva l’abolizione

L’emendamento è passato con i voti di Lega e Pdl mentre le opposizioni hanno votato contro. L’emendamento
approvato prevede che nell’ambito della delega al governo ad adottare, entro 24 mesi dalla data di entrata in vigore del ddl, uno o più decreti per la razionalizzazione delle province e la riduzione del numero delle circoscrizioni provinciali il governo si attenga a una serie di principi, tra i quali quello del numero di abitanti
non superiore a 200mila.

I criteri ai quali il governo si deve attenere, come si legge nel testo, partono dalla “previsione della soppressione di province in base all’entità della popolazione di riferimento, all’estensione del territorio di ciascuna provincia e al rapporto tra la popolazione e l’estensione del territorio e tenendo conto della peculiarità dei territori montani” per cui “il territorio di ciascuna provincia abbia un’estensione e comprenda una popolazione tale da consentire l’ottimale esercizio delle funzioni previste per il livello di governo di area vasta e tale da realizzare le maggiori economie di scala” e dunque una “popolazione di riferimento” che “non possa in ogni caso essere inferiore ai 200.000 abitanti, secondo i dati dell’Istituto nazionale di statistica relativi all’anno 2009”.

E ancora “attribuzione a una o più province contigue nell’ambito della stessa regione delle funzioni e delle corrispondenti risorse umane e strumentali della provincia da sopprimere; individuazione di una disciplina transitoria che assicuri la continuità dell’azione amministrativa e dei servizi ai cittadini”.

I sub-emendamenti volti anche a innalzare la soglia del numero di abitanti (uno dell’Api a firma Linda Lanzillotta portava la soglia a 500 mila) sono stati respinti. Respinto anche un emendamento dell’Udc a firma Lorenzo Ria che puntava a includere nella lista anche le province delle regioni a statuto speciale.

La commissione ha terminato l’esame di tutti gli emendamenti al testo e domani, dopo il parere delle altre commissioni competenti, dovrebbe esserci l’ok al mandato al relatore. Il testo dovrebbe andare in Aula lunedì prossimo, 14 giugno.