Berlusconi: «Ho detto a Protezione Civile di non andare in Abruzzo»

ROMA – ”Ho detto alla Protezione Civile di non andare per ora in Abruzzo”: così il premier, Silvio Berlusconi, dopo l’accusa di mancato allarme per il rischio terremoto avanzato nei confronti della Protezione Civile da parte della magistratura abruzzese.


– E questo perchè – ha chiarito Berlusconi intervenendo alla Federalberghi – potrebbe avvenire che se uno ha qualche familiare che è morto sotto le macerie ed ha una mente fragile magari gli può venire in mente di sparare”.


Berlusconi, poi, ha rivolto una dura critica alla ‘magistratura politicizzata’ che accusando la Protezione civile di non avere allertato la popolazione dell’Abruzzo della possibilità di un imminente terremoto ha messo a rischio l’opera della Protezione civile nei luoghi del disastro.


Il premier, nel corso dell’ufficio di presidenza del Pdl, parlando delle intercettazioni è tornato a criticare quella parte della magistratura che a suo dire sta cercando di impedire l’azione di governo con conseguente danno per il Paese.


Il presidente del Consiglio, secondo il resoconto fornito da alcuni presenti, ha puntato in particolare il dito contro quei magistrati che hanno messo sotto accusa la protezione civile e il suo capo, Guido Bertolaso, per non aver allertato la popolazione prima del terremoto. Un’accusa ”assurda” secondo il Cavaliere: hanno creato un clima tale per cui la Protezione civile non può più mettere piede all’Aquila perchè rischia di essere aggredita dalla gente, è stato il ragionamento del Presidente del Consiglio.