Berlusconi: «Io senza poteri, forche caudine per ogni legge»

ROMA – ”Non c’è niente che non sia faticoso nell’attivitè di governo”. Silvio Berlusconi, all’Assemblea di Federalberghi, sostiene di dover sottostare alle ”forche caudine” per ogni provvedimento e torna a lamentarsi per gli scarsi poteri del capo del governo nel nostro ordinamento.


– Il presidente del Consiglio non ha nessun potere – si sfoga ancora una volta -. Potevo al massimo stabilire l’ordine del giorno del Consiglio dei ministri, ma ho delegato a Gianni Letta anche questo potere e non mi è rimasto nemmeno quello. Dopo il ventennio di dittatura – aggiunge Berlusconi -l’architettura istituzionale italiana è fatta per dare un potere frammentato tra Capo dello Stato, Parlamento, Corte costituzionale. Nessun potere al premier, che non puo’ dare ordini ai suoi ministri nè dimissionarli. Quando una legge poi esce dal tavolo del cdm deve essere firmata dal capo dello Stato, andare in parlamento, dove resta in commissione per mesi, finchè l’Aula non la approva per poi passarla all’altra Camera che non si limita a fare il notaio e quindi la modifica e quindi torna in commissione e poi in Aula nell’altro ramo.

Un giochino che puo’ andare avanti all’infinito. Infine, dopo l’approvazione – dice ancora Berlusconi – se poi viene approvata definitivamente la legge e c’è la firma del presidente della Repubblica bisogna sperare che i pubblici ministeri di Magistratura democratica non vadano alla Consulta per farla abrogare…